
È davvero molto importante riuscire a sapere se una tua proprietà immobiliare appartiene alla categoria catastale B2.
Infatti proprio in base alla classe di appartenenza vengono stabilite le tasse che devono essere pagate su un determinato immobile.
Ti diciamo subito di fare molta attenzione, a partire dalla definizione che ti diamo riguardo alla categoria catastale B2, così puoi sapere in maniera dettagliata come muoverti per quanto riguarda le tasse da pagare.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Categoria catastale B2: definizione
La categoria catastale B2 comprende:
- le case di cura
- gli ospedali
- i poliambulatori
i fabbricati che sono di proprietà dell’INPS
In sostanza appartengono a questa categoria tutti quegli immobili con particolari finalità a livello di cure da somministrare come preventori, convalescenziari, sanatori e altre tipologie di questo genere.
In maniera particolare, per quanto riguarda le case di cura e gli ospedali, sono compresi nella definizione di categoria catastale B2 quegli immobili che sono stati costruiti o adattati per queste particolari finalità di cui stiamo parlando e che non sono suscettibili di una destinazione diversa, senza apportare radicali trasformazioni, se non hanno fini di lucro.
Cataegoria catastale B2: requisiti
Parlando di categoria catastale B2, non possiamo fare a meno di sottolineare quelli che si configurano come requisiti fondamentali della categoria catastale B, la quale, in generale, comprende tutti i gruppi che fanno parte del patrimonio immobiliare urbano.
Nello specifico in questo senso bisogna distinguere:
- gli immobili a destinazione ordinaria
- gli immobili a destinazione speciale
Naturalmente tali immobili sono suddivisi in varie tipologie, a seconda della specifica categoria catastale B, numerata secondo criteri differenti.
Tasse della categoria B2
La categoria catastale B/2 si riferisce a case di cura e ospedali senza fine di lucro. Le tasse da pagare su un immobile con questa categoria catastale dipendono dalla destinazione d’uso e dal soggetto proprietario.
Ecco le principali imposte e tasse applicabili:
1. IMU (Imposta Municipale Propria)
- Esenzione IMU se l’immobile è di proprietà di enti non commerciali ed è destinato esclusivamente a scopi assistenziali, sanitari o di ricerca scientifica (art. 7 del D.Lgs. 504/1992).
- Se l’immobile è a scopo di lucro, si paga l’IMU con l’aliquota decisa dal Comune (di solito tra lo 0,76% e l’1,06% del valore catastale).
2. TARI (Tassa sui Rifiuti)
- Si paga in base alla superficie dell’immobile e all’attività svolta al suo interno.
- Gli enti non profit possono chiedere riduzioni o esenzioni.
3. TASI (abolita dal 2020)
- La TASI è stata inglobata nell’IMU, quindi non è più dovuta.
4. Imposte dirette (IRPEF o IRES)
- Se l’immobile è di proprietà di un ente non commerciale senza scopo di lucro, può essere esente.
- Se è di un’impresa o privato, i redditi derivanti (affitto, vendita, ecc.) sono soggetti a IRPEF (persone fisiche) o IRES (società).
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