Credito d’Imposta per la Locazione Commerciale per Tutti Gli Immobili Accatastati in Categoria C1!

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Con il decreto Cura Italia sono state stabilite da parte del Governo delle agevolazioni per il pagamento del canone di marzo, per quanto riguarda la locazione commerciale.

Tutto ciò ha l’obiettivo di riuscire a contenere le emergenze economiche determinate dalle misure restrittive stabilite in seguito al diffondersi dell’epidemia di coronavirus.

In particolare è stato deciso che ai soggetti che hanno un negozio o una bottega e che devono pagare il canone di affitto del loro esercizio commerciale è riconosciuto un credito d’imposta che corrisponde al 60%.

Questa agevolazione si riferisce agli immobili locati che rientrano nella categoria catastale C1.

Il beneficio è disposto soltanto nei confronti dei soggetti che esercitano un’attività di impresa.

Quindi restano esclusi altri soggetti, come per esempio i liberi professionisti e gli artisti, anche se hanno in locazione un immobile sempre della categoria C1.

Il credito d’imposta non viene stabilito invece per chi detiene sul locale un titolo giuridico diverso dalla locazione, come per esempio il comodato.

Come funziona l’agevolazione stabilita dal decreto Cura Italia

Nel decreto Cura Italia sono state date anche le specifiche indicazioni, per stabilire come funzionerà il meccanismo che permetterà di ottenere un credito d’imposta per il pagamento del canone per i locali commerciali affittati.

Oltre alle specificazioni di cui abbiamo già parlato precedentemente, è stato deciso che il credito d’imposta viene applicato indipendentemente dalla dimensione e dalla metratura del locale.

È fondamentale comunque, per ottenere l’agevolazione, che l’immobile rientri nella categoria catastale C1.

Per il momento questo beneficio del canone è rivolto soltanto al mese di marzo.

C’è anche l’ipotesi che il decreto preveda simili misure anche per il mese di aprile.

Questa agevolazione non viene applicata alle attività commerciali che lavorano al dettaglio o a quelle che sono state dichiarate come essenziali, come per esempio la vendita di generi alimentari o le farmacie.

Il credito può essere utilizzato soltanto in compensazione attraverso l’utilizzo del modello F24, da presentare all’Agenzia delle Entrate a livello telematico.

Il codice a cui fare riferimento è 6914, che si chiama credito d’imposta canone di locazione botteghe e negozi.

Questa disposizione è operativa dal 25 marzo e a livello amministrativo si deve fare riferimento alla sezione erario del modulo di pagamento, che si trova in corrispondenza della colonna che porta la voce “importi e credito compensati”.

Quali soluzioni possibili per fronteggiare le difficoltà nel pagamento del canone

L’emergenza sanitaria che sta vivendo anche l’Italia, con il fatto che molti esercenti hanno dovuto chiudere il loro negozio, sta comportando delle grosse difficoltà per il pagamento del canone di affitto.

Di solito gli esperti indicano alcune soluzioni, per riuscire a rimediare a questi ostacoli.

Per esempio si può chiedere al proprietario dell’immobile una temporanea sospensione del contratto con conseguente sospensione del pagamento del canone per tutto il periodo in cui dura l’emergenza dell’epidemia.

In alternativa si può chiedere al proprietario dell’immobile una riduzione del canone sempre di carattere temporaneo.

Queste richieste vanno fatte con raccomandata o con una PEC.

Adesso a queste soluzioni si aggiunge anche la possibilità stabilita dal decreto Cura Italia di pagare il canone, però usufruendo anche del credito d’imposta.

È fondamentale che, per usufruire del credito d’imposta, chi ha in locazione un immobile della categoria C1 deve poter dimostrare di aver pagato regolarmente il canone di affitto del mese di marzo.

Infatti viene disposto che è richiesta la tracciabilità del pagamento.

Le attività che potranno beneficiare di questa agevolazione sono le attività di commercio al dettaglio, tranne quelle che si occupano, come abbiamo detto prima, della vendita di generi di prima necessità, e le attività che mettono in campo servizi alla persona, come per esempio parrucchieri, barbieri ed estetisti.

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