Compravendita tra Coniugi di un Immobile: Come Funziona!

compravendita-tra-coniugi-in-separazione-dei-beni

La compravendita tra coniugi è un’operazione che non viene attuata molto frequentemente.

Infatti dobbiamo considerare comunque i possibili rischi connessi a questo tipo di pratica.

Tuttavia è legalmente possibile effettuare una compravendita tra coniugi, sia che i coniugi siano in regime di separazione dei beni, almeno per quanto riguarda la prima casa, sia che i due coniugi siano in comunione dei beni.

In quest’ultimo caso per esempio la compravendita tra coniugi potrebbe essere una pratica da mettere in atto per intestare ad uno dei due i possedimenti immobiliari che non rientrano nella comunione.

Ma vediamo come funziona tutto ciò e che cosa dobbiamo distinguere, per riuscire a comprendere più esattamente l’operazione di cui stiamo parlando.

Compravendita tra coniugi in comunione dei beni

La compravendita tra coniugi può avvenire, come abbiamo già anticipato, anche quando i due siano in comunione dei beni.

In questo caso è possibile che ci sia la volontà da parte di uno dei due di fare in modo che anche l’altra parte rientri tra le proprietà immobiliari che non fanno parte legalmente della comunione.

Quindi è possibile vendere casa alla moglie e donare al coniuge alcune specifiche categorie di immobili.

Per esempio si può effettuare la compravendita per quanto riguarda quelle proprietà immobiliari che erano possedute da uno dei due coniugi prima del matrimonio o che derivano da una donazione o da un’eredità.

Si può effettuare la compravendita tra coniugi anche per quanto riguarda i beni immobili che derivano dallo svolgimento dell’attività lavorativa di uno dei due o di quelle proprietà immobiliari che hanno a che fare con un risarcimento danni.

Compravendita tra coniugi in separazione dei beni

Chiariamo fin da subito che cosa significa compravendita tra coniugi in separazione dei beni e quindi per ciò che concerne l’amministrazione degli immobili.

Da questo punto di vista devi sapere che la gestione del proprio patrimonio spetta a ciascun coniuge in maniera indipendente, quando si ha la separazione dei beni.

Tutto ciò potrebbe agevolare anche per esempio la vendita della casa coniugale in caso di separazione, perché il coniuge che possiede l’immobile può agire preventivamente vendendo l’abitazione o intestando la casa ai figli, evitando che finisca nelle mani dell’ex marito o moglie.

Ma ci sono delle norme molto specifiche che intervengono nella compravendita tra coniugi.

Infatti dobbiamo distinguere la situazione anteriore al 1973 rispetto a quella attuale.

Fino al 1973, secondo l’articolo 781 del Codice Civile, era vietata la donazione dell’immobile al coniuge.

La situazione a livello legislativo è cambiata, perché attualmente è possibile realizzare anche una donazione tra coniugi che si trovano in una situazione di separazione dei beni, purché non si ledano i diritti o gli interessi di terze parti.

Ma quale può essere la situazione in cui si possa andare contro gli interessi di terze parti?

Per esempio il tutto si può configurare come una condizione inequivocabile quando per uno dei due coniugi è stato ipotecato l’immobile e quindi intende sottrarlo ai creditori che ne rivendicano il diritto.

Spetta ai creditori, in un quadro del genere, agire dimostrando che si tratta di una vendita simulata.

Vendita tra coniugi: simulazione

L’atto di compravendita immobiliare tra coniugi può essere inteso come una simulazione?

Abbiamo visto il caso di creditori che vantano il diritto sull’immobile in seguito all’imposizione di un’ipoteca e la possibilità del coniuge di vendere la casa all’altro coniuge per sottrarla ai creditori.

Ma tutto ciò è legalmente possibile?

Vediamo allora come funziona la vendita simulata.

In una condizione di questo genere è molto probabile che la casa venga intestata all’altro coniuge, ma continui ad essere gestita da quello che legalmente e ufficialmente è l’ex proprietario.

La situazione potrebbe essere realizzata per evitare, per esempio, che la casa finisca per essere venduta all’asta.

Anche in questo caso la compravendita tra coniugi è comunque un’azione lecita.

Tuttavia c’è la possibilità di rivolgersi ad un tribunale, quando si ha il sospetto che si tratti soltanto di una simulazione che può danneggiare altri soggetti.

In pratica si ricorre ad una contestazione di quella che si ritiene essere una vendita simulata.

La contestazione può essere fatta dal donatore oppure da soggetti terzi.

Nel primo caso si deve effettuare una controdichiarazione che viene firmata da entrambi i coniugi.

Nel secondo caso, invece, quando la contestazione è portata avanti da eredi o da creditori, questi hanno il compito di dimostrare che si è trattato soltanto di un atto simulato.

Come dimostrare la simulazione

È molto importante riuscire a comprendere come, per contestare la compravendita tra coniugi, bisogna dimostrare che l’atto di donazione o di vendita consiste in un’operazione che può ledere i diritti di terze persone.

Quindi per esempio i creditori o eventuali altri eredi possono rivolgersi ad un tribunale.

Se ti trovi in questa situazione e vuoi dimostrare che si tratta soltanto di un’intestazione simulata, devi rivolgerti ad un giudice e fornire delle prove ben specifiche che possano mettere in risalto il fatto che la vendita si sia realizzata soltanto come atto di simulazione.

La segnalazione può essere fatta in qualsiasi momento, visto che a livello specifico non esistono tempistiche particolari.

È chiaro però che non bisogna far passare molto tempo, perché si può considerare a livello generale un termine di prescrizione di dieci anni.

Ma quali sono le prove della simulazione?

La legge indica da questo punto di vista alcuni elementi in particolare.

Per esempio costituiscono prove le parentele o i rapporti di lavoro o di amicizia tra chi vende e chi acquista l’immobile.

Oppure un’altra prova può essere rappresentata dal breve intervallo di tempo che intercorre tra l’atto della compravendita e il momento in cui il proprietario venga informato dell’eventuale confisca dell’immobile.

Puoi provare anche a dimostrare che l’acquirente si trovi in una condizione di mancanza di liquidità.

Inoltre hai la possibilità di far valere le prove che il precedente proprietario continua a disporre del bene intestato ad un’altra persone.

Anche il carattere gratuito della cessione dell’immobile, come avviene per esempio nel caso della donazione, può costituire una prova da tenere in considerazione.

In questo caso, quindi, si può avere una revoca dell’atto di compravendita.

Consigli

È bene stare molto attenti quando si vuole realizzare una compravendita tra coniugi, specialmente se non sei nella condizione di poter confutare le prove che potrebbero essere addotte a tuo carico in caso di contestazione.

L’operazione di compravendita tra due persone che sono sposate deve essere valutata attentamente per evitare spiacevoli situazioni in cui si potrebbe incorrere nel corso del tempo.

La guida sulla vendita fittizia di un immobile

In questa guida ti abbiamo fornito tutte le informazioni che riguardato la compravendita tra coniugi. Fai attenzione!

Essere ben informati è fondamentale per evitare rischi importanti.

Ti consigliamo di leggere anche questa guida che abbiamo appositamente preparato: Vendita Fittizia di un Immobile: Cosa Devi Sapere sulla Vendita Simulata di un Immobile!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here