Riforma del Catasto: Cosa Cambia dal 2026!

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Si avvia quella che si può considerare a tutti gli effetti una riforma del Catasto.

Il Governo ha predisposto a questo proposito un’apposita legge delega.

Tuttavia, come è stato chiarito anche dal premier Draghi, l’obiettivo della norma non è quello di aumentare le tasse sulla casa, ma di predisporre una nuova mappatura, per individuare quegli immobili che non sono stati dichiarati.

Una svolta ci sarà a partire dal 2026, quando la rendita catastale si accompagnerà ad una rendita attualizzata, facendo riferimento anche al valore di mercato.

Ma cosa cambierà in concreto per i contribuenti?

In particolare sicuramente ci saranno più strumenti per rafforzare il contrasto ai sistemi irregolari e agli abusi.

Ma specifichiamo quali sono tutte le novità in relazione alle tasse sugli immobili.

L’operazione trasparenza da parte del Governo

Il Governo Draghi ha fatto presente che con la riforma del Catasto ci si vuole portare ad un rinnovamento di un sistema ormai datato, che risale al 1939.

I punti fondamentali su cui si basa la legge delega sono costituiti innanzitutto dagli strumenti che verranno messi a disposizione dei Comuni e dell’Agenzia delle Entrate per rendere più veloce l’individuazione di immobili che non sono stati censiti o che sono abusivi.

Questi strumenti consentiranno agli enti anche di verificare che sia rispettata la specifica destinazione d’uso degli immobili e che quindi ci sia un giusto collegamento con la categoria catastale.

Il tutto sarà messo a punto attraverso la condivisione telematica di dati e documenti tra i vari enti della Pubblica Amministrazione.

Per gli immobili abusivi ci sarà un’operazione molto precisa di contrasto all’evasione, anche con un aumento di sanzioni per quanto riguarda il pagamento dell’IMU e della Tari.

Che cosa potrebbe cambiare dall’1 gennaio 2026

Alcuni non sostengono affatto la riforma del Catasto, anzi la contrastano, perché ritengono che potrebbe portare ad un aumento delle tasse sugli immobili.

In realtà ci basiamo su delle ipotesi e soltanto su delle congetture, perché secondo quanto dichiarato dalle autorità governative l’obiettivo è quello di avere una mappatura aggiornata degli immobili presenti sul territorio italiano.

La rendita catastale attuale, base fondamentale per calcolare le tasse da pagare, non sarà sostituita, ma verrà completata da altri elementi, rappresentati dal valore patrimoniale e da una rendita resa più in coerenza con i valori di mercato che saranno aggiornati periodicamente.

Quindi si tratterebbe soltanto di un aggiornamento statistico.

Chi pagherà di più

Ma c’è veramente la possibilità che qualcuno rischierebbe di pagare di più rispetto alle attuali imposte?

La UIL servizio lavoro, coesione e territorio ha realizzato a questo proposito delle simulazioni.

I risultati sono stati molto interessanti, perché in questo modo si è scoperto che comunque la riforma del Catasto potrebbe generare un impatto che non riguarda soltanto le tasse sulla casa, come per esempio l’IMU, le imposte ipocatastali e l’imposta di registro.

L’impatto ci sarebbe infatti anche sull’ISEE, un indicatore molto importante per ottenere agevolazioni e sconti nell’ambito di una protezione a livello sociale per i meno abbienti.

Le simulazioni sono da tenere in grande considerazione, perché sono stati presi come riferimento i valori OMI, osservatorio mercato immobiliare, basandosi sulla compravendita degli immobili di appartamenti ubicati in zona semicentrale, in base a dati aggiornati al secondo semestre del 2020.

È risultato che in base ai nuovi valori catastali le rendite potrebbero aumentare di oltre il 128%.

L’imposta municipale unica potrebbe corrispondere a circa 1.150 euro in termini di aumenti.

Per quanto riguarda il calcolo dell’ISEE, il possesso di una prima casa avrebbe un aumento consistente, pari al 319%.

È ancora presto per poter affermare con sicurezza che veramente questi dati saranno così.

Tuttavia i contribuenti potrebbero aspettarsi delle novità consistenti a partire dal 2026 anche per ciò che riguarda la possibilità di dover pagare di più.

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