
L’analisi di eXp Italy fotografa un mercato nazionale in correzione.
Il mercato immobiliare italiano ha aperto il 2025 con una decisa inversione di marcia. Secondo quanto riportato dall’ultima analisi di eXp Italy, nel periodo compreso tra dicembre 2024 e febbraio 2025, i valori delle abitazioni sono calati in tutte le regioni italiane, confermando un trend di raffreddamento generalizzato.
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Veneto, Valle d’Aosta e Marche in testa ai ribassi
Le regioni che hanno registrato i cali più forti sono quelle del Nord e del Centro Italia. Il Veneto guida la classifica con un crollo dell’8,5% nel trimestre analizzato. Seguono Valle d’Aosta (-7,9%) e Marche (-6,9%), mentre anche Trentino-Alto Adige (-6,6%) ed Emilia-Romagna (-6,3%) segnano arretramenti significativi.
Aree più stabili: Campania, Toscana e Molise limitano i danni
Non tutto il Paese, però, si muove allo stesso ritmo. Alcune regioni sembrano aver contenuto meglio l’impatto del rallentamento: in Campania i valori immobiliari sono scesi appena dell’1,1%, mentre in Toscana e Molise la contrazione si è fermata rispettivamente all’1,3% e all’1,7%.
Molise unica regione in crescita su base annua
Il dato che spicca maggiormente riguarda però l’andamento su base annua: confrontando i prezzi di febbraio 2025 con quelli di dodici mesi prima, il Molise è l’unica regione italiana a registrare un incremento, pari al +3,3%. Una vera eccezione in un contesto dove il segno meno domina ovunque.
Calabria (-0,1%), Campania (-0,2%) e Abruzzo (-0,3%) mostrano un’invidiabile tenuta, mentre tra le realtà in maggiore difficoltà figurano ancora una volta Valle d’Aosta (-5,5%), Marche (-4,6%) e Basilicata (-3,2%).
I motivi della frenata
L’analisi di eXp Italy individua una serie di fattori che concorrono al calo dei prezzi: il rialzo dei tassi d’interesse ha reso più costoso l’accesso al credito, mentre l’inflazione ha ridotto la capacità di spesa delle famiglie. A ciò si sommano l’incertezza economica generale e una domanda più cauta, che spinge molti potenziali acquirenti a rimandare le decisioni d’acquisto.
In alcune zone, poi, l’elevata offerta — legata a vendite speculative e alla disaffezione per le seconde case — ha amplificato le pressioni al ribasso.
Nuove dinamiche abitative
Interessante anche il cambiamento delle preferenze abitative. Le grandi città iniziano a perdere appeal a vantaggio dei centri minori e delle aree rurali, percepite come più vivibili e accessibili. È proprio questo scenario che potrebbe aver premiato realtà come il Molise.
Cosa aspettarsi per il resto del 2025?
Gli esperti restano prudenti. Le sorti del mercato immobiliare dipenderanno molto dalle scelte della BCE, dall’andamento dei tassi d’interesse e dalla tenuta del mercato del lavoro. Se i segnali macroeconomici dovessero migliorare, è possibile un ritorno alla stabilità nella seconda metà dell’anno.
Nel frattempo, chi cerca opportunità potrebbe volgere lo sguardo proprio verso regioni meno esplorate ma in crescita. Il Molise, su tutti, sembra oggi rappresentare un’alternativa concreta per investimenti immobiliari fuori dai circuiti tradizionali.