Comprare casa in Italia negli ultimi trimestri è costato sempre di meno, anche perchè i prezzi continuano a scendere. La tendenza è generalizzata seppur non riguarda tutte le grandi città del nostro paese. In particolare le più conosciute come Milano e Firenze, non risentono dell’abbassamento dei valori immobiliari. Decisamente diversa la situazione al sud e in particolare in Sicilia dove i prezzi delle abitazioni sono in continuo calo.
Questo fenomeno ha comprensibilmente spinto molte persone a comprare casa. La spinta dall’abbassamento dei costi ha fatto crescere inevitabilmente il settore compravendite con una conseguente ascesa della domanda.
Comprare casa in Italia: ecco quanto costa
Comprare casa in Italia negli ultimi 10 anni costa sempre di meno, nello specifico, si è passati dalle 10 annualità necessarie nel 2007 alle 6,2 circa dell’ultima rilevazione fatta da Bankitalia nel mese di aprile scorso.
La classifica delle province dove servono più stipendi per l’acquisto vede al primo posto Roma, con 9,8 annualità, seguita da Milano con 9,2 annualità e infine Firenze con 8,6. Palermo e Genova si distinguono invece per essere i comuni dove occorre il numero minore di anni, solo 3,8 in entrambe le località.
Le previsioni dei valori per i prossimi mesi del 2018 non sono molto positive, visto che secondo Bankitalia ha segnalato un ulteriore rafforzamento della domanda che potrà portare solo a una debole ripresa dei prezzi.
La percentuale di compravendite finanziate con prestito ipotecario continua a collocarsi intorno all’80%. Il loan-to-value, il rapporto tra il valore dell’immobile e il finanziamento, è salito al 75,9%, nell’ultimo trimestre 2017 si attestava intorno al 73,7%, risultando più elevato nelle aree non metropolitane e dell’hinterland.
Facendo un’analisi più ampia sul mercato immobiliare italiano, è evidente che ci sia una ripresa dell’intero settore. Secondo gli agenti immobiliari, infatti, le condizioni del proprio mercato di riferimento nel trimestre in corso, misurati dal saldo fra la quota di quelli favorevoli e quelli sfavorevoli, si sono confermati positivi.
Rimangono positive anche le aspettative circa l’evoluzione a breve del mercato immobiliare nazionale, seppure in misura lievemente inferiore rispetto al trimestre precedente; il saldo tra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è collocato a 21,5 punti percentuali.