Tra i limiti della donazione di un immobile c’è la revoca della donazione immobiliare, un tema molto discusso che spesso comporta molti dubbi e perplessità.
In questa guida metteremo a fuoco che cos’è la revoca e in cosa consiste, quali sono le cause o ragioni che la rendono possibile, e cosa essa stessa comporta.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Che cos’è la revoca di una donazione di un immobile
La revoca donazione di un immobile definisce l’annullamento di una donazione ed avviene tramite una sentenza del giudice.
Tramite l’atto di donazione, la parte detta donante, trasferisce la proprietà di un bene ad un’altra parte, chiamata donatario, senza che il donatario stesso debba versare in cambio una somma di denaro o debba far fronte con una prestazione per ricambiare il dono ricevuto.
Solitamente, almeno nel caso della donazione diretta, l’atto viene stipulato mediante un accordo scritto davanti alla presenza di un notaio, che agisce come pubblico ufficiale.
Nel corso del tempo, tuttavia, si può decidere di passare alla revoca della donazione.
Quando si può revocare la donazione?
Si può revocare una donazione?
La risposta è affermativa e secondo le norme del nostro ordinamento legislativo, si può procedere ad una revoca della donazione per diverse ragioni:
- uno di questi motivi è quello che porta a mettere in atto il caso della revoca donazione per ingratitudine. Tutto ciò significa che il donatario si dimostra indegno di aver ricevuto un beneficio. Il donante può ritenere ingrato il donatario in presenza di motivi gravi, se per esempio ha ucciso o tentato di uccidere il donante, un suo discendente o un suo coniuge, se ha accusato in maniera falsa e quindi risponde del reato di calunnia accertata in un processo penale o se si rende colpevole di grave ingiuria nei confronti del donante. In questa situazione l’ingiuria si deve interpretare come un’avversione che dura nel tempo, che è profonda e che si esprime come una forma di mancanza di stima sulle qualità morali.
- un altro motivo è quello che porta ad arrecare volontariamente danno al patrimonio del donante. La revoca della donazione si ha anche per sopravvivenza dei figli.Infatti, se il donante effettua il passaggio di proprietà del bene non avendo figli o ignorando di averne, può poi ottenere la revoca in caso di nascita di un figlio, in caso di scoperta dell’esistenza di un discendente, dell’adozione di un figlio minorenne, del riconoscimento di un figlio o del ritorno a casa di un figlio dichiarato morto presunto.
Come funziona la revoca di una donazione
Se in seguito alla messa a punto di un’azione giudiziaria si ottiene la revoca della donazione, il giudice decide che il donatario debba restituire i beni che aveva ricevuto.
Il donatario non deve effettuare nessuna dichiarazione, perché già la revoca conferisce al donante il diritto di togliere l’efficacia alla donazione e quindi di riavere indietro la proprietà del bene ceduto.
Se il donatario nel frattempo, prima della revoca, ha proceduto con la vendita del bene ottenuto, l’ordinamento prescrive un comportamento da tenere specifico, per cercare di conciliare tutte le esigenze.
Da un lato infatti la legge vuole fare in modo che il donatario e i suoi eredi non abbiano a disposizione vie di fuga per quanto riguarda l’obbligo della restituzione.
Dall’altro c’è anche l’interesse a garantire coloro che hanno acquistato in buona fede i loro diritti.
Proprio per questo si stabilisce che in queste situazioni il donatario che ha venduto il bene ricevuto in dono deve versare una somma di denaro che equivale al valore che il bene aveva al tempo della richiesta.
Inoltre deve restituire i frutti maturati nel tempo.
Allo stesso tempo gli interessi di chi ha acquistato sono tutelati.
L’unico caso in cui si deve procedere diversamente è quello in cui il donante abbia formulato per iscritto la domanda di revoca prima della trascrizione del bene negli appositi registri pubblici.
La revoca di una donazione è sempre un procedimento piuttosto delicato, che va considerato in tutte le sue sfaccettature, per non incorrere in degli errori che potrebbero portare a degli svantaggi nel corso del tempo e per non andare contro le regole stabilite dalla legge sull’argomento.
I tempi della revoca della donazione
Bisogna fare una precisazione per quanto riguarda i termini in cui è possibile procedere con la richiesta per una revoca della donazione.
Normalmente la legittimazione ad agire va proposta entro un anno.
Si considera come momento di partenza quello in cui il donante è venuto a conoscenza della causa di ingratitudine.
Per quanto riguarda invece la sopravvivenza di figli, si hanno a disposizione cinque anni di tempo, a partire dal giorno della nascita del figlio o del discendente, della notizia dell’esistenza del figlio o dal momento in cui sia riconosciuto il figlio naturale.
C’è anche un caso in cui per una donazione la revoca ha prescrizione a 20 anni. Si tratta della situazione in cui un erede ritiene di aver subito una privazione dei diritti perché il donante ha effettuato un passaggio di proprietà di un bene a vantaggio di soggetti terzi.
In questo caso l’erede deve intraprendere un’azione giudiziaria che si chiama riduzione.
Quanto costa un atto di revoca di donazione?
L’atto tramite il quale viene sciolta la donazione ha un costo non eccessivo.
In questo caso infatti sono dovute esclusivamente le imposte ipotecarie e catastali per un importo fisso di 200 euro.
La guida sulla donazione di un immobile
In questa guida ti abbiamo parlato in maniera approfondita della revoca di una donazione.
Se vuoi approfondire il tema della donazione noi possiamo esserti d’aiuto.
Pertanto ti consigliamo di leggere la nostra guida dettagliata: Donazione Immobile: Costo, Che Cos’è, Come Funziona, Tipologie di Donazione e i Limiti delle Donazioni Immobiliari!