Il mercato immobiliare a Roma vive una fase un po’ particolare. Dopo l’accelerazione nel periodo post crisi il mercato residenziale e quello commerciale hanno preso due direzioni opposte.
Se per quanto concerne il primo continuano a crescere le compravendite, anche di seconda casa ad uso investimento, diversa la situazione per quanto concerne il settore commerciale.
La vendita e l’acquisto di immobili commerciali e uffici non sembra evidenziare un andamento particolarmente incoraggiante, mantenendosi ancora sostanzialmente poco stabile.
Secondo i dati elaborati da Nomisna nel mercato immobiliare non residenziale di Roma: le compravendite, a livello nazionale generale, hanno chiuso il 2017 con risultati positivi, sia per ciò che riguarda gli immobili commerciali che hanno visto una crescita del +4,4% su base annua, sia per gli uffici che rispetto al 2016 hanno evidenziato il numero di transazioni in crescita dell’11,7%. Dati degni di nota che però, se analizzati in ambito locale, vedono una leggera flessione, mantenendosi essenzialmente in linea con quanto era stato rilevato un anno fa.
Sul fronte delle attività commerciali la contrazione dei valori ha riguardato in maniera diversa le varie zone della capitale: la vendita e la locazione sembrano essere particolarmente complesse soprattutto nelle aree periferiche, con una media stimata di 10 mesi per concludere una vendita e 7 mesi per arrivare alla stipula di un contratto di affitto.
Roma, come tutte le più famose località turistiche d’Italia, negli ultimi anni ha fatto registrare un incremento per quanto concerne gli acquisti di abitazioni ad uso investimento.
Molti, non solo italiani, hanno acquistato un immobile per trasformarlo in casa vacanze o in B&B che inizialmente ha richiesto un investimento importante ma che dall’altro lato con il tempo potrebbe risultare quanto mai vantaggioso.