Mercato immobiliare residenziale Italia: continuano a scendere i prezzi delle abitazioni

Il mercato immobiliare italiano ha mostrato chiari segnali di ripresa. Le compravendite continuano ad aumentare, come anch gli investimenti. Unico neo è il calo dei prezzi, che se in un primo momento è stato il motore della ripresa delle transazioni immobiliari, oggi dimostrano il chiaro abbassamento dei valori immobiliari.

Secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, i volumi delle compravendite sono aumentati del 5,1% per il settore residenziale. Il 2017 si è chiuso come il sesto anno consecutivo di calo dei prezzi, -0,4% secondo i dati Istat, anche se un po’ meglio rispetto all’anno precedente, quando la variazione sul 2015 era stata pari a -0,8%.

Mercato immobiliare: i prezzi continuano a calare

Come ancitipato, quindi, i prezzi degli immobili continua ad abbassarsi in gran parte della penisola. Fanno eccezione solo alcune grandi città, in particolare quelle con maggiore vocazione turistica, grazie alla possibilità di messa a reddito degli immobili.

Un ribasso che perde forza negli anni ed è il più contenuto dal 2012, con l’ultimo trimestre del 2017 che ha segnato un debole rialzo dello 0,1%. Tuttavia, se si prende come riferimento il 2010, vediamo che le case hanno perso complessivamente il 15,1%.

I volumi del mercato immobiliare disegnano un quadro decisamente diverse rispetto alle variazione dei prezzi sia per le case nuove che per quelle usate. Quest’ultimo nel 2017 segna un calo di valore dello 0,6%, i prezzi delle nuove abitazioni perdono solo lo 0,1%: dal 2010 l’1,4%, contro un incredibile 20,5% dell’usato.

Secondo l’Ufficio studi del gruppo Tecnocasa le previsioni per i prossimi trimestri raccontano di una possibile crescita dell’intero mercato immobiliare. Per quanto concerne le compravendite dovrebbero aumentare dal 2% al 4%, mentre i prezzi degli alloggi dovrebbero attestarsi in media tra il +0,1% e il +2%.

Le previsioni nelle grandi città la crescita dei prezzi sarà più corposa come a Milano e Firenze con una variazione positiva dall’1% al 3%, mentre a Bologna, Napoli, Palermo e Verona l’incremento atteso è fino al 2%.

Diversa la situazione a Roma, dove non sono previsti cambiamenti dei valori, uno scenario che potrebbe riguardare anche Torino e Bari. I segnali positivi sui prezzi coinvolgeranno anche realtà più piccole come Brescia, Monza, Oristano, Pescara, Pistoia e Savona.

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