Le tasse su affitto seconda casa, quali sono nello specifico?
Le tasse affitto per la seconda casa in effetti rappresentano un argomento molto dibattuto e possono costituire l’ago della bilancia, per capire se effettivamente convenga dare in affitto un immobile, se già se ne possiede uno come prima casa.
Nella nostra guida troverai tutte le informazioni più importanti!
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Tasse seconda casa in affitto: quali sono
Dando una seconda casa in affitto, bisogna tenere in considerazione il regime ordinario delle tasse su affitto seconda casa.
Questo regime prevede due imposte:
- l’imposta diretta sui redditi percepiti
- l’imposta indiretta sulla proprietà
Il proprietario di una casa ha comunque delle possibilità tra cui scegliere.
Questo passaggio è molto importante in quanto il proprietario di un immobile si troverà a dover scegliere tra:
- tassazione ordinaria
- cedolare secca
Essere ben informati su entrambe le opzioni è dunque fondamentale prima di effettuare questa scelta.
Affitto seconda casa: tassazione ordinaria
Con la tassazione ordinaria il ricavato dell’affitto dell’affitto viene dichiarato ai fini dell’Irpef ossia l’imposta interessa delle persone fisiche. Questo significa che il ricavato dalla locazione verrà sommato a tutti i redditi percepiti durante l’anno.
Irpef è un’imposta con aliquote che crescono in base al reddito.
Nello specifico gli scaglioni previsti sono 5:
- reddito compreso tra 0 e 15 mila euro con aliquota del 23%
- reddito compreso tra 15.001 e 28 mila euro con aliquota del 27%
- reddito tra 28.001 e 55 mila euro con aliquota del 38%
- reddito tra 55.001 e 75 mila euro con aliquota del 41%
- reddito che supera 75 mila euro con aliquota del 43%
Affittare seconda casa con la cedolare secca
La cedolare secca corrisponde ad un regime agevolato che può permettere al locatore di risparmiare.
Questa imposta varia a seconda del tipo di contratto che abbiamo scelto per l’affitto.
Nello specifico possiamo individuare due aliquote per la cedolare secca:
- per i contratti a canone libero l’aliquota è del 21%
- per i contratti a canone concordato (in particolare nella soluzione 3+2) l’aliquota corrisponde al 10%
Bisogna specificare che il reddito derivante da ciò che si percepisce dall’affitto, sul quale viene applicata la cedolare secca, non fa parte di quei redditi su cui si calcolano l’Irpef e le addizionali.
Però viene tenuto in considerazione quando si tratta del calcolo Isee.
La cedolare secca, inoltre, può essere estesa anche alle pertinenze dell’immobile dato in affitto.
Per pagare la cedolare secca, devi considerare due rate, l’acconto e il saldo.
L’acconto corrisponde al 95% dell’imposta versata nell’anno precedente (se questa abbia superato i 51,65 euro).
Per quanto riguarda il saldo, invece, è dato dalla differenza tra l’acconto e l’imposta finale che si deve versare.
L’affitto turistico della seconda casa
Molte persone si ritrovano alle prese col dover pagare le tasse di una seconda casa affittata a scopi turistici.
Le tasse su affitto seconda casa possono essere anche tasse sugli affitti turistici.
Ricordiamoci che ogni volta che si affitta un immobile le imposte sono sempre dovute, anche se il locatore ricada nei casi in cui non è previsto l’obbligo della registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate, nelle condizioni in cui l’affitto turistico sia della durata inferiore a 30 giorni.
Per le tasse su affitto seconda casa ai fini turistici, si ha anche la possibilità di applicare la cedolare secca del 21% in particolare per quanto riguarda gli affitti brevi.
Anche in questo caso il regime sostitutivo della cedolare secca è piuttosto vantaggioso e rappresenta un’alternativa da non sottovalutare.
C’è comunque anche nelle tasse su affitto seconda casa ai fini turistici il regime ordinario.
Quest’ultimo si calcola decurtando del 5% il canone d’affitto che entra a far parte dell’imponibile Irpef insieme agli altri redditi del contribuente.
Se il contratto di locazione turistico supera la durata dei 30 giorni e quindi si deve procedere alla sua registrazione, il contribuente è tenuto a pagare anche l’imposta di registro e l’imposta di bollo.
L’affitto della seconda casa a studenti
Le tasse su affitto seconda casa si devono pagare anche nel caso in cui l’altra abitazione di proprietà venga affittata a degli studenti.
In questa situazione si può fare ricorso alla legge numero 431 del 1998, che riguarda proprio il contratto di affitto per studenti.
È un contratto transitorio pensato appositamente per gli studenti universitari e che ha una durata minima di 6 mesi e una durata massima di 3 anni.
È possibile usufruire per questo tipo di contratto di affitto dei vantaggi sulle tasse della seconda casa in affitto.
I vantaggi consistono nel fatto che con il contratto per studenti si può scegliere il regime fiscale della cedolare secca con aliquota al 10%.
L’imposta quindi che il proprietario della casa deve pagare è di certo più bassa rispetto a quella che prevede la tassazione Irpef ordinaria.
Inoltre non devi dimenticare che, se paghi la cedolare secca, non sei nemmeno tenuto a pagare le imposte di bollo e di registro.
Questo vale sia per la prima registrazione del contratto che per le proroghe.
Inoltre tale principio si applica anche nel caso della risoluzione del contratto stesso.
Altre agevolazioni per il proprietario nel caso di contratto per studenti sono rappresentate da ulteriori sgravi fiscali.
Innanzitutto il reddito imponibile dei fabbricati dati in affitto è ridotto ancora del 30% in più, se nella dichiarazione dei redditi vengono indicati anche gli estremi di registrazione del contratto di locazione.
Inoltre l’aliquota stabilita dal Comune per quanto riguarda l’Imu e la Tasi, sempre nel caso di affitto della seconda casa a studenti, è ridotta del 75%.
Si possono pagare meno tasse sulla seconda casa?
Prima di chiudere questa guida non possiamo non dirti che esistono alcuni modo per pagare meno tasse.
Naturalmente bisogna informarsi molto bene e valutare se le opzioni proposte fanno al tuo caso.
Qualunque sia la tua scelta ti spieghiamo come fare in questa guida: Come Pagare Meno Tasse sulla Seconda Casa? Tutte le Possibilità!
La guida per mettere a reddito un immobile
Affittare una seconda casa comporta delle tasse e delle spese che in questo articolo ti abbiamo spiegato nei dettagli.
Essere ben informati e conoscere bene le spese con le quali si avrà a che fare è fondamentale.
Mettere a reddito un immobile in maniera corretta traendone vantaggi interessanti è dunque possibile ma bisogna prestare molta attenzione.
Abbiamo preparato una guida che ti sarà d’aiuto!
E’ gratuita, non perderla: Mettere a Reddito un Immobile: Come si Fa? Vantaggi, Svantaggi e Consigli Utili!
Vorrei un consiglio. Possediamo una casa nel centro di Roma,zona molto ambita anche per gli studenti. Essa ,di 75 mq con terrazzo e cantina,è perfettamente arredata e ristrutturata a nuovo. Vorremmo affittarla anche se con tanti timori e con il dubbio se realmente ammortizziamo le spese oppure ci mettiamo in un guaio. Voi cosa fareste?
Buongiorno,
dipende molto dalle tue priorità, visto il periodo.
In generale un appartamento in centro a Roma si affitta molto bene. Le strade che hai a disposizione sono due: affitto tradizionale a single o coppia o affitto a studenti fuori sede.
Se non hai fretta e sei disposta ad aspettare, l’affitto a studenti fuori sede rende di più ed è tra i più sicuri (gli studenti fuori sede pagano regolarmente la quota di affitto per la stanza). Allo stesso tempo però occorre mettere in evidenza che gli studenti potrebbero non prendersi cura della casa in maniera adeguata e pertanto dovrai mettere in conto che dopo due o tre anni dovrai effettuare piccoli lavori di manutenzione. Per farti bene i calcoli ti consigliamo ad ogni modo di leggere la nostra guida sul business plan: farsi bene i calcoli prima di decidere cosa fare è fondamentale.