Smart City: che cosa sono e come funzionano!

smart city città intelligenti

Le smart city sono definite anche come città del futuro o città intelligenti.

Si tratta principalmente di una nuova strategia di progettazione urbana, che dovrebbe portare alla realizzazione di città più sostenibili.

Attualmente si insiste molto sul concetto di sostenibilità ambientale, perché a più livelli ci si è resi conto di quanto siano importanti il rispetto dell’ambiente e la possibilità di vivere in un mondo più green.

Le smart city tentano di raggiungere questo obiettivo anche attraverso l’impiego delle nuove tecnologie.

Le sfide che le smart city si propongono di affrontare sono quelle contemporanee, legate ai cambiamenti economici, ai mutamenti climatici, all’evolversi della tecnologia e alla sempre più scarsità di risorse energetiche e idriche che l’aumento della popolazione urbana comporta.

La sfida più grande è quella di rispettare l’ambiente e di costruire un mondo a misura d’uomo che possa essere un punto di riferimento anche per le future generazioni.

Ma vediamo di approfondire l’argomento delle smart city, prendendone in considerazione le caratteristiche specifiche, per vedere anche qual è la situazione in Italia, senza trascurare il punto di vista sugli investimenti in progetti di questo genere.

Il ruolo della tecnologia e della comunicazione

La tecnologia e la comunicazione hanno un ruolo molto importante all’interno delle smart city.

Nei modelli che sono stati progettati di queste città i due elementi sono in stretta correlazione.

Infatti, proprio attraverso le più moderne tecnologie digitali, è possibile condividere le informazioni che riguardano gli aspetti di gestione delle città.

In modo particolare, attraverso le piattaforme web, consultabili tramite smartphone e dispositivi mobili in generale, nelle smart city i cittadini avrebbero la possibilità di controllare il consumo energetico, di monitorare l’inquinamento, per una migliore e ridotta gestione degli sprechi e per raggiungere l’obiettivo di avere una più precisa gestione dell’efficienza energetica delle case.

I dati vengono condivisi in rete e sono accessibili a tutti, anche per una maggiore consapevolezza degli obiettivi da raggiungere.

L’aspetto social diviene veramente fondamentale per diffondere la consapevolezza dei cittadini.

Non ci riferiamo soltanto a ciò che si può fare tramite le reti sociali, ma anche tramite i servizi condivisi in termini di mobilità e di esigenze in generale.

La mobilità sostenibile

Un altro aspetto molto importante proposto a livello di modello di smart city è costituito dalla mobilità sostenibile.

Le città del futuro prevedono la creazione di un sistema di trasporti pubblico elettrico

Ma non solo trasporti pubblici, la mobilità elettrica andrebbe incentivata anche dal punto di vista dei trasporti privati, con una gestione smart dei parcheggi, che dovrebbero essere interrati.

Naturalmente tutto questo garantisce tempi di percorrenza molto più rapidi e un miglioramento generale della qualità della vita, con la riduzione dell’inquinamento.

La gestione dell’energia

Una smart city non può dirsi tale se non fa ricorso ad una fonte di energia rinnovabile e pulita.

In questo senso valgono le buone opere connesse al recupero dei rifiuti, al loro riciclo (dopo un’opportuna opera di raccolta differenziata), per trasformarli in risorse per la produzione di energia.

Per esempio con i rifiuti possono essere prodotti anche il biogas e l’energia necessaria a riscaldare gli edifici attraverso la forma del teleriscaldamento.

Non sarebbe nient’altro che un sistema di riscaldamento centralizzato, che valga per tutte le abitazioni che compongono il nucleo urbano.

Il verde pubblico e gli edifici a basso impatto ambientale

Le smart city comportano degli investimenti importanti anche per quanto riguarda la creazione di edifici green.

Sono tutti investimenti particolarmente onerosi, che possono essere comunque ammortizzati nel tempo attraverso un miglioramento della qualità della vita all’interno delle città.

Si parla soprattutto di edifici intelligenti, in grado di ubbidire, anche grazie alle nuove tecnologie, a determinati standard di efficienza energetica, per ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Ma non soltanto edifici green, visto che la città smart prevede anche la creazione di aree verdi al suo interno.

Il verde urbano svolge un ruolo molto importante, perché abbatte il livello di anidride carbonica e garantisce la stabilità del territorio, potendo intraprendere così una lotta più efficiente contro il dissesto idrogeologico.

Gli investimenti sui progetti

Secondo il terzo rapporto Smart City Index, la città più “intelligente” d’Italia è Bologna.

A questo centro fanno seguito Milano e Torino.

È stata elaborata anche una vera e propria classifica delle città più smart italiane, nell’ambito della quale la capitale si colloca al nono posto.

L’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano ha fornito anche una chiara stima su quello che potrebbe essere il ritorno degli investimenti nella gestione dei progetti che rientrano all’interno di una cosiddetta città del futuro.

Per esempio nel capoluogo lombardo, se si investe in un progetto di gestione dei parcheggi, in un anno o due anni si può rientrare perfettamente in termini di costi.

Occorrerebbero da due a quattro anni per arrivare ad una raccolta dei rifiuti con cestini dotati di sensori di riempimento e da tre a cinque anni per adottare adeguate soluzioni per quanto riguarda l’illuminazione intelligente.

Più lunghi sono decisamente, invece, i tempi che riguardano i miglioramenti in senso smart di edifici pubblici.

In questo caso ci si dovrebbe concentrare sulla gestione del riscaldamento, sulla climatizzazione e sull’illuminazione, in tempi che vanno dai sei ai nove anni.

Il tutto comunque produrrebbe degli effetti molto benefici, perché si calcola che tutti questi miglioramenti potrebbero arrivare a ridurre di più di 60.000 tonnellate le emissioni di CO2 ogni anno.

I vari progetti possono essere finanziati anche tramite il crowdfunding immobiliare e in Italia ci sono diverse piattaforme interessanti.

Secondo i dati forniti dall’Osservatorio, il 48% dei Comuni in Italia ha adottato delle iniziative che potrebbero far rientrare nell’ambito di progetti di smart city.

La maggior parte di queste iniziative però è soltanto ad un livello sperimentale.

Fino ad ora i progetti più rilevanti sono quelli che si concentrano soprattutto su alcuni settori, come i servizi turistici, la raccolta dei rifiuti, la mobilità e l’illuminazione intelligente.

Per esempio quest’ultimo aspetto riguarda il 52% dei Comuni, mentre la raccolta dei rifiuti interessa il 41% delle iniziative.

La mobilità va suddivisa in un 40% di gestione del traffico e in un 33% che concerne la gestione dei parcheggi.

Altri aspetti fondamentali sono quelli della gestione dell’offerta turistica in senso smart, con il 43%, e l’elemento della sicurezza, che tocca una percentuale che si attesta intorno al 39%.

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