Accatastamento Impianto Fotovoltaico: Quando è Obbligatorio!

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L’accatastamento dell’impianto fotovoltaico può essere una necessità, visto che ormai gli impianti fotovoltaici sono molto diffusi, corrispondendo a delle precise esigenze.

Assistiamo infatti sempre di più ad una maggiore sensibilità diffusa per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente.

Quindi molti vogliono contribuire, anche nei consumi energetici della vita quotidiana, alla sostenibilità ambientale.

L’impianto fotovoltaico può essere la soluzione ideale per impiegare energia pulita.

Ma come procedere per l’accatastamento fotovoltaico?

Ecco tutte le informazioni da sapere sull’argomento.

Quando è obbligatorio l’accatastamento di un impianto fotovoltaico

Secondo la circolare 36/E del 2013, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha provveduto a riconoscere ufficialmente gli impianti fotovoltaici come beni immobili.

La novità è stata importante, perché vengono riconosciuti sotto questo aspetto anche dal punto di vista fiscale.

Dal momento in cui è entrata in vigore questa norma, molti si sono chiesti infatti sull’obbligo dell’accatastamento dell’impianto fotovoltaico.

Ma per sapere quando è obbligatorio procedere all’accatastamento dell’impianto fotovoltaico dobbiamo fare una distinzione fra:

Nel caso di entità autonome si fa riferimento ad impianti di grandi dimensioni, come per esempio i parchi fotovoltaici.

Nel secondo caso, invece, si fa riferimento a quei pannelli solari che sono posizionati sul tetto di un edificio.

Le entità autonome, a differenza degli impianti di pertinenza di un immobile, sono progettati per generare un reddito, mentre quelli di pertinenza dell’immobile hanno la funzione di produrre energia per un edificio.

I proprietari che possiedono gli impianti fotovoltaici di pertinenza di un immobile non hanno l’obbligo di dichiararli al Catasto.

Invece se l’impianto rientra nella situazione di entità autonoma per vendere l’energia prodotta in modo da ricavare dei guadagni, è obbligatorio l’accatastamento dell’impianto fotovoltaico, che, come abbiamo detto, non è previsto per l’accatastamento dell’impianto fotovoltaico sul tetto.

Come calcolare l’accatastamento di un impianto fotovoltaico

Come abbiamo detto, è obbligatorio provvedere alla registrazione presso l’Agenzia delle Entrate e all’accatastamento quando gli impianti fotovoltaici sono riconosciuti come entità catastali autonome.

Ma per sapere anche gli importi a livello di imposte da pagare, bisogna conoscere il valore catastale e quindi in tutta questa procedura occorre essere a conoscenza della rendita catastale dell’impianto fotovoltaico per cui vige l’obbligo dell’accatastamento.

Innanzitutto dobbiamo dire che, nonostante per un impianto di pertinenza di un immobile non sia obbligatorio l’accatastamento, è necessario però provvedere in tal senso nel momento in cui l’impianto supera i 3 kWp di potenza nominale, aumentando più del 15% il valore immobiliare.

È una condizione che di solito si rivela molto di rado.

Per riuscire a capire se si ha un aumento del 15% e quindi per sapersi regolare per quanto riguarda l’accatastamento dell’impianto fotovoltaico, bisogna rivolgersi ad un tecnico esperto e fare un calcolo, secondo una formula ben precisa.

Prima bisogna procedere a calcolare la rendita catastale, che di solito è correlata al valore di acquisto dell’impianto.

Quindi si moltiplica il costo dell’impianto per 0,75, poi la cifra ottenuta si moltiplica per 0,5 e infine per il 2%.

Se non conosci il valore di acquisto del tuo impianto, devi calcolare la rendita assumendo un valore forfettario che corrisponde a 1.200 euro/kWp.

Quindi la rendita catastale dell’impianto si calcola moltiplicando la cifra di 1.300 (che rappresenta il costo medio in euro per kWp in riferimento al 2019) per la potenza dell’impianto e poi per il 2%.

Facciamo un esempio per riuscire a calcolare la rendita catastale.

Prendiamo per esempio un impianto fotovoltaico con potenza pari a 4,5 kWp.

La rendita catastale dell’immobile corrisponde a 900 euro, quindi devi moltiplicare 900 per il 15% e ottieni 135 euro.

Poi puoi applicare le formule che ti abbiamo descritto.

Se il valore di acquisto è noto devi fare (4,5 x 1300) x 0,75 x 0,5 x 2%, che dà come risultato 44 euro.

Naturalmente si deve sempre considerare che il costo di un impianto fotovoltaico può variare a seconda della sua qualità e in base alla tipologia dei componenti che si sono utilizzati per la sua realizzazione.

Il costo può variare anche in base ai lavori da sostenere per la sua installazione.

Come si fa l’accatastamento del fotovoltaico

L’accatastamento dell’impianto fotovoltaico viene gestito dall’Agenzia delle Entrate, che si occupa di registrare l’impianto associando ad esso un codice particolare, per poi farlo rientrare in una particolare categoria.

Consigli utili

È molto importante essere consapevoli di quando si deve procedere all’accatastamento dell’impianto fotovoltaico.

Infatti conoscere bene l’argomento dà la possibilità di sfruttare tutti i vantaggi anche economici degli impianti solari, senza dover avere a che fare con provvedimenti vari, come sanzioni o problemi legali.

L’accatastamento degli immobili e degli impianti solari è un argomento molto delicato, perché proprio in base al valore che essi assumono viene stabilito dall’Agenzia delle Entrate il pagamento di determinate tasse da parte del proprietario, a seconda dell’inquadramento alle varie categorie a cui si fa riferimento.

Il fatto di poter avere un impianto fotovoltaico considerato come entità autonoma in grado di produrre una rendita è sicuramente molto importante, senza dimenticare, tra l’altro, la possibilità di provvedere in maniera consistente alla salvaguardia dell’ambiente.

Allo stesso tempo però occorre mettersi in linea con le norme in vigore, provvedendo correttamente all’accatastamento dell’impianto fotovoltaico.

Anche il poter installare i pannelli solari sul tetto di un edificio è sicuramente una pratica green che va incentivata.

Infatti l’edificio a cui l’impianto fornisce energia pulita ne beneficia soprattutto anche per quanto riguarda il risparmio energetico, incidendo in termini economici sul budget delle persone che vivono all’interno dell’edificio stesso.

Tra l’altro, considerando che per gli impianti di pertinenza di un immobile, che non superano il 15% del valore immobiliare, non occorre un accatastamento obbligatorio, è ancora più facile poter usufruire di energia ricavata da questa fonte primaria molto importante, soprattutto perché è rinnovabile e capace di non inquinare.

È bene comunque rivolgersi ad un tecnico qualificato, quando si hanno dubbi, in modo da verificare tutti i calcoli che riguardano la possibilità per ciò che concerne l’accatastamento dell’impianto fotovoltaico, provvedendo di conseguenza eventualmente con la procedura presso l’Agenzia delle Entrate per mettersi in regola con le norme vigenti nel nostro Paese.

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