ECREDecreto Ristori e il Decreto Ristori bis si sono occupati degli affitti.
L’obiettivo è sempre quello di dare delle misure di sostegno economico a chi si trova in difficoltà per l’emergenza sanitaria che il nostro Paese sta attraversando.
A seconda dei casi si può avere anche un potenziamento dei benefici fiscali, che si possono ottenere proprio per rimediare al tempo di crisi che l’emergenza Covid 19 sta determinando.
Da questo punto di vista comunque il riferimento normativo per quanto riguarda gli affitti in generale è piuttosto complesso.
Vediamo di fare chiarezza a questo proposito, analizzando i vari fattori che incidono su ciò che riguarda il bonus locazioni e ciò che stabiliscono il Decreto Rilancio e il Decreto Ristori sull’argomento.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Come funziona il bonus locazioni con il Decreto Rilancio
Il Decreto Rilancio tratta dei canoni di locazione che riguardano i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno di quest’anno.
In particolare il mese di giugno è stato aggiunto nell’articolo 77.
Nello specifico il bonus inserito nel Decreto Rilancio riguarda i contratti di locazione di immobili ad uso non abitativo e ad uso commerciale.
Per ciò che concerne, invece, le locazioni ad attività stagionale, gli operatori possono disporre di bonus relativi ai mesi di aprile, maggio, giugno e luglio.
Dobbiamo però specificare che le imprese turistico-ricettive hanno la possibilità di usufruire del credito d’imposta fino al 31 dicembre 2020.
Per usufruire di questi benefici, è importante che in ciascuno dei mesi il locatario abbia dovuto affrontare una perdita del fatturato di almeno il 50%, facendo il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Per le attività che hanno cominciato dal gennaio 2019, è stata introdotta una deroga, per stabilire in ogni caso il credito d’imposta.
Il credito d’imposta può spettare in maniera piena, se i ricavi del periodo precedente non abbiano superato i 5 milioni di euro.
Se si supera questa soglia, si può usufruire di un bonus che corrisponde al 60% del canone di affitto.
Il limite comunque non vale per gli alberghi, le strutture termali, le agenzie di viaggio e i tour operator.
Che cosa stabilisce il Decreto Ristori sugli affitti
Il Decreto Ristori si è occupato del tema delle locazioni con l’articolo 18 del documento legislativo.
In particolare vuole estendere i benefici per altri soggetti.
È importante però, per poter godere di questa estensione, che si abbiano alcuni requisiti essenziali.
Al documento è collegato un allegato specifico che determina quali sono le attività per cui può essere esercitata la misura del credito d’imposta.
In questo caso comunque non è obbligatorio rilevare l’ammontare dei ricavi nel periodo precedente e il bonus locazioni riguarda i mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Facciamo un esempio per chiarire meglio come funziona a questo proposito il Decreto Ristori.
Consideriamo per esempio l’attività di una pasticceria.
Il proprietario ha diritto ad un credito d’imposta del 60% dei canoni di locazione per quanto riguarda i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno (misura piena se i ricavi non hanno superato il limite di 5 milioni di euro).
Con il Decreto Ristori il credito matura anche relativamente ai canoni di ottobre, novembre e dicembre, indipendentemente dall’ammontare dei ricavi.
Cosa è stato previsto con il Decreto Ristori bis
Il Decreto Ristori bis, all’articolo 4, prevede di estendere la misura del credito d’imposta con il bonus locazioni rispetto a quanto era stato previsto dal primo Decreto Ristori.
Ecco perché è stato messo a punto anche l’allegato 2, che indica quali sono le attività che possono beneficiare del bonus.
Anche in questo caso possiamo fare un esempio: il bonus spetterà per esempio ad un contribuente che vende al dettaglio tessuti per l’abbigliamento, attività che non era compresa nell’allegato 1 del Decreto Ristori iniziale.
Per ricevere l’estensione del credito è necessario però che l’attività commerciale sia esercitata in una zona rossa o in una zona arancione.