Cambio Destinazione d’Uso: Che Cos’è, Come si Fa e Quanto Costa!

cambio di destinazione d'uso

L’idea di fare un cambio di destinazione d’uso può trasmetterci subito un po’ di ansia se pensiamo che questa operazione concreta di trasformazione delle funzioni degli immobili possa essere accompagnata da tanta noiosa burocrazia.

In realtà, non è esattamente così.

L’operazione è sicuramente complessa, ma bisogna conoscere bene la procedura, armarsi di pazienza, rivolgersi ai giusti professionisti e tutto diventa possibile.

In questa guida troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Cambio di destinazione d’uso: che cos’è

Il cambio di destinazione d’uso è una procedura che permette ad un immobile di avere un nuovo utilizzo.

Il cambio di destinazione d’uso può interessare:

  • il cambiamento dell’insieme delle modalità e delle finalità di un edificio o di un’unità abitativa
  • il passaggio a una categoria diversa (si tratta del cambio di destinazione d’uso rilevante di cui ti parleremo a breve) senza che siano state effettuate opere murarie.

Tale operazione comporta un iter preciso da seguire che non ammette errori.

Vediamo bene di cosa si tratta.

Cambio di destinazione d’uso: perché richiederlo?

Il cambio destinazione uso viene richiesto quando vogliamo cambiare le finalità di un certo edificio trasformandolo, per fare degli esempi evidenti, in un laboratorio industriale, in un negozio, in una casa privata, oppure passando da un box auto in un ufficio, da un negozio a un garage ecc.

Talvolta, per farlo, sono necessari interventi di ristrutturazione più o meno invasivi perché sono necessari servizi e impianti che nel vecchio ambiente erano assenti.

Può capitare che servano strumenti isolanti o che si necessiti di un buon impianto di riscaldamento per ottenere il miglior comfort possibile in un’unità immobiliare che, per la prima, volta verrà utilizzata come casa o come studio medico.

Prima però di procedere concretamene con queste trasformazioni e attuare la metamorfosi, bisogna passare attraverso una fase della procedura di natura più burocratica, vediamo come.

Quando è possibile cambiare destinazione d’uso?

Quando si vuole cambiare destinazione d’uso di un edificio, di un appartamento, di una qualsiasi unità abitativa, di un negozio, di un laboratorio industriale, di un box ecc., innanzitutto, è necessario fare alcune verifiche:

  • Occorre prestare attenzione al piano regolatore: in via preventiva, bisogna recuperare quello che viene chiamato Piano Regolatore, cioè un insieme di norme approvate dal proprio comune di residenza che possono vietare o meno il cambio di destinazione d’uso in particolari zone del comune o a causa di motivazioni specifiche. Se il Piano Regolatore non prevede alcun limite, è necessario richiedere ulteriori autorizzazioni al comune.
  • Lavori di ristrutturazione si o no: per prima cosa, bisogna fare una distinzione fondamentale a seconda che il cambio d’uso comporti o meno l’esecuzione di opere edilizie e lavori di ristrutturazione per portare a buon fine la nostra operazione..

Cambio di destinazione uso in condominio: a cosa prestare attenzione

Può capitare che l’immobile oggetto del cambio destinazione d uso faccia parte di un condominio.

Quest’eventualità obbliga a verificare se nel regolamento condominiale vi siano delle restrizioni che vietino questo tipo di intervento.

Se si notassero dei particolari divieti, prima di procedere ulteriormente, sarebbe necessario chiedere autorizzazione all’assemblea del condominio.

Dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, si potrà procedere all’operazione di cambio destinazione d’uso che comporta anche il cambio della categoria catastale dell’immobile.

Procedura per effettuare il cambio di destinazione d’uso

La procedura per cambiare destinazione d’uso avviene in Comune chiedendo il permesso.

In un secondo momento si richiederà una variazione catastale al catasto: subirà dunque un mutamento la rendita catastale, la categoria catastale e le conseguenti tasse da pagare.

Per ultimo bisognerà depositare in Comune il certificato di agibilità.

A chi rivolgersi per il cambio di destinazione d’uso

Nonostante ormai tu conosca molto bene la procedura per un cambio di destinazione d’uso, il nostro consiglio è sempre quello di farti seguire da un professionista del settore edilizio abilitato e iscritto all’Albo come un geometra, un ingegnere edile o un architetto che può facilitarti in tutta l’operazione con consigli e la sottoscrizione della documentazione necessaria.

Inoltre, può seguirti nel caso il cambio destinazione d’uso prevedesse opere murarie, valutando preventivi diversi e dirigendoti verso un’impresa edile adatta alle tue esigenze, da guidare con la progettazione e alla quale affiancarsi.

Quali sono i tempi di attesa per il cambio di destinazione d’uso

I tempi per riuscire a realizzare un cambio di destinazione variano molto a seconda della presenza delle opere murarie. Sono ovviamente più rapidi in caso di cambio di destinazione d’uso senza interventi di ristrutturazione.

Una volta eseguita un’indagine accurata, in pochi giorni, si esegue il rilievo e vengono preparati i disegni e la pratica. In un periodo di tempo che va dai 7 ai 10 giorni lavorativi si riesce a protocollare.

Per gli altri cambi di destinazione d’uso ci vuole qualche giorno in più in base alle difficoltà.

È importante tenere presente che per un cambio di destinazione d’uso si protocolla con una DIA, che impone di iniziare i lavori 30 giorni dopo il rilascio.

Mentre se si presentano vincoli di qualunque tipo il comune chiede un tempo di attesa per ricevere il nullaosta di minimo 120 giorni.

Cambio di destinazione d’uso: quanto costa!

Vediamo quali sono i costi per il cambio di destinazione d’uso!

Quando si vuole procedere a un cambio di destinazione d’uso la spesa da mettere in conto è in larga parte legata ai costi per effettuare i lavori materiali all’interno dell’immobile, a cui si devono aggiungere le parcelle dei professionisti coinvolti per i lavori stessi (cambio destinazione d’uso con interventi), per la richiesta e rilascio della documentazione, per il cambio dei dati catastali (che di solito avviene attraverso l’uso del software Docfa) e gli oneri di urbanizzazione.

Cambio di destinazione d’uso costo all’interno della stessa categoria funzionale:

Tipologia di operazioneDaA
Parcella del tecnico professionista400 euro700 euro
Oneri di segreteria (Comune)90 euro350 euro
Opere Murarie (eventuali)50 euro400 euro

 

Un cambio di destinazione d’uso rilevante con cambio di categoria funzionale costa di più ed è strettamente correlato al tipo di cambiamento d’uso.

Affidarsi ad un professionista del settore permette di capire bene anche quali saranno i costi oltre a presentare la richiesta in maniera corretta.

I cambi di destinazione d’uso più richiesti

Ci sono due guide che vogliamo mettere in evidenza.

Si tratta di informazioni molto importanti che potrebbero aiutarti a capire meglio e a saperne d più:

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