Un impianto elettrico efficiente e ben progettato è fondamentale in ogni tipo di edificio. L’efficienza e la buona progettazione di un impianto a energia elettrica non possono prescindere dall’essenziale requisito della sicurezza.
Fino agli anni ’50 non esistevano leggi che regolavano le installazioni e i controlli sugli impianti elettrici. Infatti, il materiale più diffuso per le prese era la ceramica, mentre a fissarle c’erano viti in ferro, assolutamente inappropriate a quest’uso.
Estremamente rari i casi di linea di messa a terra dell’impianto.
I livelli di sicurezza, quindi, erano molto bassi e ciò ha portato all’inevitabile intervento delle istituzioni con l’introduzione di precise normative emanate dal CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), l’ente che lo Stato ha incaricato, già nel 1968, per proporre, elaborare e divulgare norme tecniche in materia di impianti elettrici.
Nello specifico, la legge italiana n.186/1968 stabilisce che «Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte» e che gli stessi «realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) si considerano costruiti a regola d’arte».
Inoltre, il CEI è responsabile dell’adeguamento della legge italiana alle normative europee sugli impianti elettrici.
Questo è stato il percorso che ha portato prima alla legge 46/90 e poi al Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008 che ha sancito la sicurezza dell’impianti elettrici a norma, garantita dal rilascio di una importante certificazione impianto elettrico: la certificazione conformità impianto elettrico.
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Che cos’è la certificazione impianto elettrico
Dopo l’installazione dell’impianto elettrico, il personale procede con il collaudo e la certificazione impianti elettrici o certificazione dell’impianto elettrico..
Il collaudo dell’impianto, infatti, prevede che tutte le componenti installate vengano testate per verificarne il corretto funzionamento. Vengono testati interruttori, prese e dispositivi di sicurezza (come il salvavita) che disattivano l’impianto elettrico in caso di fenomeni anomali come cortocircuito, sovraccarico o contatto con l’acqua.
Fatti i dovuti controlli, l’installatore professionista con almeno cinque anni di esperienza nel settore deve rilasciare la documentazione che attesta la conclusione dei lavori, specificandone i dettagli.
Questa certificazione impianto elettrico obbligatoria è la dichiarazione di conformità (conosciuta anche come DICO), composta da una serie di documenti che attestano che l’impianto è stato costruito e collaudato seguendo le apposite norme vigenti in materia di impiantistica (secondo gli standard della normativa CEI 186/1968).
La dichiarazione di conformità, per legge, può essere redatta solo dall’installatore e dai soggetti abilitati che hanno provveduto all’installazione dell’impianto e viene rilasciata generalmente insieme alla documentazione relativa all’agibilità dell’abitazione.
Questa dichiarazione fa sì che l’installatore si assuma tutte le responsabilità del lavoro, dichiarando che l’impianto elettrico è stato eseguito seguendo tutte le specifiche tecniche previste per legge.
Quando questa certificazione impianto elettrico esistente è assente, il decreto autorizza alla richiesta di un’altra certificazione impianto elettrico: la dichiarazione di rispondenza impianto elettrico, cioè una relazione tecnica rilasciata da un professionista abilitato che non è necessariamente colui che ha installato l’impianto, ma con una serie di verifiche adeguate e l’ausilio di strumenti specifici può verificare se l’impianto elettrico in questione è a norma di legge.
Un altro adempimento molto importante ai fini della sicurezza è il rilascio della certificazione messa a terra impianto elettrico in seguito alle verifiche previste ai sensi del DPR 462/01 per gli impianti elettrici di messa a terra.
Può sicuramente aiutarti a raccogliere delle altre informazioni utili per capire l’importanza di un impianto elettrico ben progettato questo articolo: Schema impianto elettrico: di cosa si tratta e a cosa serve!
Certificazione impianto elettrico a norma: costo
Certificazione impianti elettrici costo: vediamo di cosa si tratta!
Il rilascio della certificazione impianto elettrico dopo l’installazione di un impianto o dopo interventi di rinnovamento o manutenzione è obbligatorio per legge.
Bisogna garantire la totale adesione dell’impianto alle normative vigenti senza che la compilazione del modulo che lo attesta venga pagato come prestazione di lavoro.
Diverso è il discorso del rilascio di una certificazione impianto elettrico come la dichiarazione di rispondenza (anche detta DIRI) in assenza di una certificazione come la dichiarazione di conformità.
In questo caso, il professionista abilitato con esperienza nel settore da cinque anni, farà tutti i test del caso, visivi e strumentali, a un impianto elettrico già esistente con adeguata strumentazione per verificare che sia sicuro e a norma di legge.
Questo lungo lavoro di responsabilità di solito ha un costo che però è difficile da stabilire con esattezza, ma si aggira in una fascia di prezzo che va dai 300 ai 500 euro circa.
In alcuni casi, per avere riduzioni sul prezzo del certificato impianto elettrico qualora l’impresa in questione abbia solo effettuato un piccolo lavoro, ma l’intento è quello di farsi rilasciare una vera e propria dichiarazione di rispondenza, si ricorre a un escamotage: farsi rilasciare da un elettricista una dichiarazione di conformità per un piccolo lavoro, richiedendo d’inserire negli allegati facoltativi una certificazione di conformità dell’intero impianto.
A questo punto, il prezzo della certificazione elettrica, dopo la verifica effettuata, oscilla tra i 200 euro e i 300 euro.
Diverso il costo se, in seguito all’accertamento, le condizioni dell’impianto dovessero risultare fortemente compromesse: sarebbero da mettere in conto, in quest’eventualità, i costi per i nuovi interventi necessari a mettere a norma l’impianto elettrico.
In ogni caso, la certificazione impianto elettrico rilasciata da un elettricista comprende, oltre l’intestazione principale con i dati della ditta installatrice e del committente, una serie di allegati: uno con la disposizione e la quantità dei materiali distribuiti nei locali, uno con la tipologia e la marca dei materiali utilizzati, uno con lo schema elettrico dell’impianto e uno contenente la copia del certificato dei requisiti tecnico professionali.
Il tutto stampato in quattro copie (una per il cliente, una per il comune, la terza per la camera di commercio, e l’ultima per la ditta installatrice), alle quali si aggiungono spesso quelle consegnate al geometra e al responsabile della sicurezza.
La predisposizione della suddetta documentazione ha come propedeutica una serie di rilevazioni di cantiere che comunque richiedono dispendio di tempo e risorse (sia umane che economiche) che, necessariamente, comportano una spesa economica, più o meno celata anche in un preventivo in cui l’impresa ha effettuato dei lavori, se non l’intera installazione.
Preventivo impianto elettrico fac simile
Siamo arrivati al punto in cui facciamo un esempio pratico molto utile per farsi un’idea chiara e poter fare le giuste valutazioni nel momento in cui si richiede un preventivo per creare un impianto elettrico e per la certificazione impianti elettrici a norma.
Prev. Impianto Elettrico 100mq | Quantità media | Prezzo medio | Totale |
Punto luce semplice | 20 | 20 euro per punto | 400 euro |
Punto di comando ad interruttore | 10 | 20 euro per punto | 200 euro |
Punto di comando con deviatore | 10 | 20 euro per punto | 200 euro |
Punto presa di corrente bipasso 10/16A | 40 | 30 euro per punto | 1200 euro |
Punto presa Tv | 3 | 25 euro per punto | 75 euro |
Punto presa telefonica – dati | 3 | 25 euro per punto | 75 euro |
Punto citofono | 1 | 45 euro | 45 euro |
Punto alimentazione caldaia | 1 | 40 euro | 40 euro |
Quadro elettrico per 5-6 circuiti separati | 1 | 400 euro | 400 euro |
Il prezzo complessivo da considerare per un impianto elettrico di una casa di 100 mq varia da 2700 euro ai 3400 euro.
A questo costo bisognerà aggiungere i costi per la certificazione impianto elettrico a norma i cui prezzi medi sono i seguenti:
Certificazione impianto elettrico già esistente: 150 euro circa
Certificazione impianto elettrico con lavori di adeguamento: dai 200 euro fino a 500 euro circa.
Riguardo l’impianto elettrico possono fornirti informazioni importanti questi articoli:
- Impianto elettrico a norma:caratteristiche e costi
- Costo impianto elettrico: che cos’è, perchè fare un impianto a norma e come risparmiare
- Come Fare l’Impianto Elettrico per la Casa a Norma
E’ importante anche la progettazione dell’impianto idraulico. In questi articoli ti forniamo informazioni anche circa i costi: