Da sempre le città italiane hanno trascinato e trainato il mercato immobiliare nostrano. Comprare casa in centro è la scelta preferita da molte famiglie, ma la situazione economica attuale e la ripresa delle periferia ha spostato in provincia gli investimenti degli italiani.
A fare il punto sul nostro mercato residenziale del primo trimestre di quest’anno è stata l’Agenzia delle Entrate e il suo Osservatorio del Mercato Immobiliare, che ha fornito gli aggiornamenti sulla quantità di beni scambiati in termini di numero di unità abitative compravendute.
Comprare casa in Italia: meglio provincia o città?
Come detto storicamente gli italiani hanno sempre preferito comprare casa in città ma dall’ultimo report dell’Agenzia dell’entrate emerge un dato opposto.
Il maggior rialzo delle transazioni è stato registrato nei comuni non capoluogo, con poco più di 83 mila compravendite e un +5,5% di crescita, contro i capoluoghi che si fermano a +2,3%.
A contribuire in maniera determinante al risultato della peggiore performance dei capoluoghi c’è il centro Italia, che nel primo trimestre del 2018 registra l’unico dato negativo, -0,7%. Nel resto del Paese i dati sono tutti positivi, con le Isole in testa e una crescita delle transazioni del 6,4%, seguite dal Nord-Est con +5,8% e dal Sud che vede crescere i volumi del residenziale del 5,5%.
Il centro Italia è anche il territorio dove è più rilevante il divario tra capoluoghi e non capoluoghi che si attesta al +5,8% per questi ultimi che come visto sopra registrano l’unica performance negativa del Paese con -0,7%.
Cresce, inoltre, anche la superficie degli immobili transati nel primo trimestre, in special modo nelle Isole e nel Nord-Est, che fanno rilevare rispettivamente un +6,4% e +5,8% rispetto al primo trimestre 2017.
I prezzi ancora al ribasso, nonostante un mercato immobiliare sano e in crescita, consentono di azzardare acquisti più importanti, per metrature più ampie.