Contratto di Comodato d’Uso Gratuito: Che Cos’è e Come Funziona! Modello Scaricabile!

Contratto di comodato d'uso

Il contratto di comodato d’uso, detto anche contratto di comodato d’uso gratuito, è disciplinato dagli articoli 1803 e seguenti del Codice Civile.

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INIZIAMO!

Che cos’è il contratto di comodato d’uso?

Si tratta di un accordo stipulato tra due parti, il comodante e il comodatario.

Il primo consegna al secondo un immobile, in modo che se ne possa servire per un tempo determinato e anche per un uso prestabilito con l’obbligo che poi dovrà restituirlo.

Come possiamo ben capire, quindi, si tratta di un contratto di comodato d’uso gratuito di immobile, che non comporta il pagamento di un canone da parte del comodatario, come invece sarebbe logico aspettarsi se si stabilisce per esempio un contratto di locazione.

Per legge esiste anche la possibilità di ricorrere all’imposizione di un onere a carico del comodatario.

Si parla quindi di comodato ad uso oneroso, anche se l’onere che viene imposto non deve essere tale da far mancare la natura tipica di questo tipo di contratto.

Contratto di comodato d’uso gratuito: le caratteristiche

Il contratto di comodato d uso gratuito si basa sulla fiducia e sulla cortesia.

Tuttavia ci sono alcune caratteristiche che lo contraddistinguono in maniera notevole, vediamo quali sono:

  • è essenzialmente gratuito
  • ha carattere reale ossia si perfeziona con la consegna dell’immobile
  • l’obbligazione è a carico solo del comodatario che dovrà restituire l’immobile in questione
  • ha per oggetto una cosa infungibile

Contratto di comodato: tratti essenziali

Il contratto di locazione in comodato d’uso può essere distinto in due tipologie specifiche, che si differenziano soprattutto in relazione alla durata.

Si ha un contratto a tempo determinato, secondo la definizione dell’articolo 1809 del Codice Civile, o un contratto chiamato precario, così come stabilisce l’articolo 1810 del Codice Civile.

Il contratto di comodato precario afferma che, se non è stato stabilito un termine per l’uso del bene, il comodatario è tenuto a restituirlo non appena il comodante ne fa richiesta.

Da ciò consegue che non è previsto alcun termine di preavviso in favore del comodatario.

I tratti fondamentali del contratto di comodato sono fondamentalmente 5:

  • Consegna dell’immobile
  • Obbligo di restituzione dell’immobile in questione
  • Tempo di godimento
  • Destinazione d’uso specifica

Contratto di comodato d’uso: la restituzione dell’immobile

Il comodatario ha dunque l’obbligo di restituire l’immobile non appena si raggiunge il termine del contratto.

Tuttavia bisogna specificare che il comodante ha anche la possibilità di chiedere la restituzione anticipata del bene, se sopraggiunge un bisogno urgente e che non poteva essere previsto al momento della stipula dell’accordo.

Lo stesso diritto che riguarda la restituzione immediata dell’immobile è applicabile anche in caso di morte del comodatario.

Il comodante deve rivolgersi in questa situazione agli eredi per la restituzione del bene. Gli eredi sono tenuti a restituirlo, anche se ancora non si è arrivati alla scadenza del contratto.

Contratto di comodato: le spese previste

Anche se si parla di un accordo completamente gratuito, che non dovrebbe implicare alcun onere a carico di chi ha ricevuto il bene, si deve comunque tenere presente la possibilità di incorrere in delle spese.

Secondo l’articolo 1805 del Codice Civile, il comodatario è responsabile se il bene subisce un danno per un caso fortuito a cui però poteva essere sottratto.

Oppure il comodatario viene comunque ritenuto responsabile se, potendo salvare un bene proprio e quello ricevuto in comodato, ha preferito salvare il proprio.

In questo caso quindi deve provvedere alle spese per riparare i danni che sono sopravvenuti.

Naturalmente chi riceve l’immobile o il bene in generale non viene ritenuto responsabile del normale deterioramento che si può riscontrare per effetto dell’uso.

Il proprietario del bene è anche lui responsabile se concede un bene in comodato e se quest’ultimo presenta dei vizi.

È molto responsabile se questi vizi causano dei danni al comodante e quindi deve risarcirlo, specialmente se, pur conoscendoli, non li ha comunicati preventivamente al comodatario.

In base all’articolo 1808 del Codice Civile, le spese legate all’utilizzo del bene devono essere sostenute da chi si serve di esso.

Il comodatario avrà diritto di essere rimborsato da parte del comodante soltanto per quelle spese che riguardano la manutenzione straordinaria, se essa si rivela urgente da applicare e altamente necessaria per conservare l’immobile.

Contratto di comodato d’uso: registrazione

Molte sono le domande che possono riguardare il contratto di comodato d’uso dal punto di vista fiscale.

Per esempio alcuni si chiedono se il contratto di comodato d’uso gratuito non registrato è valido.

Bisogna specificare che non è obbligatorio registrare il contratto di comodato.

Nel caso in cui l’oggetto del comodato è costituito da beni immobili, l’accordo deve essere registrato soltanto in due casi:

  • Il primo è quello della redazione in forma scritta, che comporta la registrazione entro 20 giorni dalla data di stipula.
  • Il secondo fattore è costituito dalla stipula in forma verbale, ma con l’enunciazione di un altro atto sottoposto a registrazione

Bisogna ricordare che la registrazione del comodato d’uso non può essere fatta per via telematica.

Obbligatoriamente bisogna recarsi di presenza presso l’Agenzia delle Entrate competente a livello territoriale.

Quanto costa la registrazione

La registrazione deve avvenire attraverso la presentazione del modello 69 e tramite il pagamento:

  • di un’imposta di registro che corrisponde a 200 euro e va pagata con il modello F23
  • ogni quattro pagine di contratto oppure ogni 100 righe va applicata anche una marca da bollo da 16 euro.

L’operazione non è soggetta al pagamento dell’Iva e l’immobile che è stato concesso in comodato d’uso deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi del comodante.

All’Agenzia delle Entrate bisogna presentare due copie degli atti da registrare e le fotocopie delle carte d’identità sia del comodante che del comodatario.

Se il contratto è a tempo determinato, può essere rinnovato e ogni volta va pagata l’imposta di registro pari a 200 euro.

Contratto comodato d’uso: Modello

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