Costruire su terreno agricolo è possibile? Come si fa?
In questa guida risponderemo proprio a queste domande.
In particolare ti indicheremo quali requisiti sono necessari e quali permessi sono obbligatori per costruire una casa su un terreno agricolo.
Essere ben informati è fondamentale in quanto in questo specifico caso gli errori sono assolutamente da evitare.
INIZIAMO!
In Questo Articolo ti Parliamo di:
- Costruire una casa su un terreno agricolo: i casi ammessi dalla legge
- Costruire su un terreno di tipo agricolo: che tipo di edificio si può costruire?
- Costruire una casa su un terreno agricolo: quanto conta il piano regolatore
- I permessi rilasciati dal Comune per edificare
- Costruire casa su un terreno agricolo: quali agevolazioni
Costruire una casa su un terreno agricolo: i casi ammessi dalla legge
Costruire un edificio su un terreno agricolo richiede infatti alcuni requisiti e alcune conoscenze di cui non tutti sono in possesso: in questa breve guida vogliamo indirizzarvi verso l’acquisizione di queste competenze, in modo che possiate destreggiarvi nella realizzazione di questo sogno e costruire la vostra casa sulla vostra proprietà.
- Chi possiede il terreno agricolo deve essere un imprenditore agricolo: la possibilità di costruire sopra un terreno agricolo (che non necessariamente ha acquisito la nomina di “edificabile”) è limitata a coloro che per vivere lavorano la terra. La motivazione è semplice: si tratta di una forma di agevolazione rivolta ai contadini e agli allevatori, agevolazione che è stata ideata proprio per garantire loro la possibilità di continuare a praticare questo tipo di attività a contatto con la natura che l’avanzare della tecnologia sta mettendo in secondo piano.
- Indice di edificabilità: tramite questo valore si può calcolare con esattezza la cubatura edificabile ossia si può realmente capire quanto metri quadri si possono costruire. In linea generale ogni 5000 mq di terreno si possono costruire 50 mq, ma tali disposizioni variano da comune a comune.
Costruire su un terreno di tipo agricolo: che tipo di edificio si può costruire?
Partiamo dal presupposto che un terreno agricolo ha un valore più basso rispetto ad un terreno di tipo edificabile: questo minor valore è legato proprio al fatto che su un terreno agricolo non si può costruire un immobile (il quale possiede sicuramente maggior valore di un campo coltivabile, ma non edificabile).
Dunque cosa si può costruire su un terreno agricolo?
L’immobile in questione può essere costruito con qualunque materiale, che siano mattoni o legno, in quanto si tratta di dare il permesso a creare un’abitazione e non ad approvarne le caratteristiche: il materiale non conta dunque, conta solo lo scopo da cui dipende il rilascio della licenza, ossia l’intento di edificare una casa.
Tale casa deve essere una casa colonica, ossia del contadino, quindi la sede della sua attività lavorativa.
Inoltre vi è la possibilità di ottenere un particolare permesso per quanto riguarda le abitazioni mobili, con le ruote: in tale situazione il problema esiste soltanto nel momento in cui si rende necessario allacciare gli impianti e fissare la casa mobile al terreno agricolo.
In tale contesto le autorizzazioni su terreno agricolo non vengono rilasciate.
Infatti la casa mobile (come può essere un camper) non richiede permessi, purchè mantenga la sua caratteristica di mobilità e la possibilità di spostarsi.
Non deve quindi essere ancorata né allacciata a impianti fissi: se si ancora la roulotte al terreno i permessi non vengono rilasciati.
Costruire una casa su un terreno agricolo: quanto conta il piano regolatore
Passiamo ora ad esaminare la legge di riferimento nel nostro Paese: in Italia si può fare riferimento al Piano regolatore presente in ogni Comune, piano volto alla regolamentazione della destinazione urbanistica di tutto quanto il territorio comunale.
Cosa sancisce tale piano?
Esso stabilisce che il territorio vada inteso con caratteristiche precise.
Bisogna sapere che ogni Comune ha la facoltà di agire autonomamente quando si tratta della possibilità di cambiare la destinazione d’uso, è sufficiente una revisione del Piano stesso.
Cosa significa questo?
Che per ogni Regione e ogni comune potrebbero valere regole diverse.
Infatti, per quanto in linea di massima un terreno agricolo non sia edificabile per sua stessa definizione (in quanto è rivolto alla produzione di un bene agricolo), vi è la possibilità di rilasciare i permessi sopracitati, che sono mirati soltanto a chi effettivamente coltiva, come già sottolineato.
Attenzione però: non bisogna dare per scontato che un terreno a destinazione agricola sito in un determinato comune sia edificabile, supposizione magari basata sul fatto che nel paese adiacente le cose stanno così.
Ribadiamo che ogni comune ha la sua autonomia al riguardo.
I permessi rilasciati dal Comune per edificare
Dunque, come agisce il comune davanti a questa richiesta di edificabilità? Quali permessi servono?
Gli agricoltori necessitano del già nominato permesso di costruire, ovverosia l’autorizzazione amministrativa che il comune rilascia in vista della modificazione del territorio sulla base della presentazione del progetto.
Questo permesso viene rilasciato in seguito all’analisi dell’indice di edificabilità: si tratta del rapporto tra il volume dell’abitazione colonica (metri cubi) che si possono costruire in relazione alla superficie del terreno.
Oltre al permesso di costruire è necessario elaborare il progetto, il quale va presentato da un geometra o da un altro operatore abilitato come un ingegnere. Su tale progetto si trovano i dettagli degli edifici da costruire.
Un’altra opzione da valutare è la differenza tra costruire e ristrutturare: va sottolineato che molte agevolazioni sono rivolte a coloro che vogliono ristrutturare, e non costruire, in quanto molti edifici in campagna aspettano di essere recuperati.
Costruire casa su un terreno agricolo: quali agevolazioni
Per quanto riguarda le agevolazioni, invece, in seguito all’approvazione del Piano di Sviluppo Rurale europeo, vi è la possibilità di essere destinatari di agevolazioni fiscali volte al recupero di specifiche aree rurali. Lo abbiamo già anticipato e lo ribadiamo: ristrutturare un edificio preesistente può essere più vantaggioso che la creazione di uno nuovo.
L’agevolazione in questione potrebbe ammontare al 50% sull’Irpef.
Se la vostra soluzione rimane quella di una casa ex novo, allora conviene cercare di capire con quali materiali si ha la possibilità di essere sgravati da alcune spese e tasse, grazie al recupero e al risparmio energetico.