Occorre sapere come avviene la detrazione degli interessi del mutuo per la ristrutturazione.
Infatti questa informazione è davvero importante per poter agire correttamente nel modello 730 per la dichiarazione dei redditi.
Le voci che riguardano la detrazione degli interessi del mutuo per ristrutturazione si trovano già nel 730 precompilato.
È molto importante però verificarne la correttezza per essere sicuri di portare in detrazione la somma giusta e quindi di poter usufruire senza problemi del rimborso Irpef del 19%.
Ci sono vari parametri per controllare la detrazione del mutuo per la ristrutturazione.
Ci riferiamo sicuramente a quelli che vengono chiamati comunemente interessi passivi del mutuo.
In particolare le modalità possono cambiare a seconda dei vari elementi che riguardano il tipo di fabbricato e a seconda dell’anno in cui il mutuo è stato stipulato.
Ma andiamo più nello specifico e vediamo come funziona il mutuo per la ristrutturazione con detrazione.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Le tipologie
In base a ciò che dice l’Agenzia delle Entrate, la detrazione degli interessi per il mutuo per la ristrutturazione può essere ravvisata per alcune tipologie di mutuo in particolare.
Si tratta innanzitutto dei mutui ipotecari per l’acquisto di una casa che viene adibita ad abitazione principale.
Infatti in questo caso si parla di mutuo per la ristrutturazione della prima casa con detrazione.
Poi rientrano nelle varie tipologie anche i mutui ipotecari stipulati prima del 1993 su immobili che non sono utilizzati come abitazioni principali.
La terza tipologia, per cui spetta la detrazione, comprende i mutui anche non ipotecari contratti nel 1997.
Infine la quarta categoria è costituita dai mutui ipotecari contratti a partire dal 1998.
Spieghiamo per le varie tipologie a che cosa ci riferiamo, facendo una distinzione fra prima e seconda casa.
La detrazione per la prima casa
Mutuo per la ristrutturazione con detrazione degli interessi: come funziona, se riguarda la prima casa?
Nel caso della prima casa la detrazione degli interessi per mutuo di ristrutturazione corrisponde al 19% del costo, tenuto conto anche degli interessi passivi e degli oneri accessori.
La prima casa di solito viene intesa come abitazione principale, quell’immobile in cui il contribuente risiede abitualmente.
Quindi il contribuente che può chiedere la detrazione è proprio colui che ha comprato l’immobile e a cui la casa viene intestata.
Gli interessi massimi da poter detrarre corrispondono alla cifra di 4.000 euro per la prima casa.
Essi vengono differenziati sulla base della data in cui è stato contratto il mutuo.
Se si tratta di due coniugi non a carico a livello fiscale, che sono cointestatari in parti uguali del mutuo, possono indicare 2.000 euro per ciascuno.
Quando un coniuge è fiscalmente a carico, colui che sostiene interamente la spesa può avere la detrazione di entrambe le quote.
Nel caso di contribuenti che hanno contratto un mutuo fino al 1997, la detrazione del 19% è ammessa per un importo massimo che corrisponde a 2.582,28 euro.
La detrazione per la seconda casa
Come ci si deve regolare invece per la detrazione degli interessi del mutuo per la ristrutturazione quando si tratta di un immobile diverso dalla prima casa?
In questa situazione la detrazione può essere richiesta soltanto se il mutuo è stato contratto prima del 1993.
Ogni intestatario non può superare la cifra di 2.065,83 euro.
Bisogna fare comunque delle distinzioni importanti in base proprio alla data del contratto.
Infatti per i mutui che sono stati stabiliti entro il 31 dicembre 1990 si può ottenere la detrazione anche per immobili diversi da abitazioni.
Per i contratti di mutuo stabiliti tra l’1 gennaio 1992 e il 1993 si possono detrarre soltanto gli interessi per abitazioni, anche se non si tratta necessariamente di prima casa.
La tabella sugli interessi passivi detraibili dall’Irpef ti permetterà di capire a quale casistica appartieni: VAI QUI!
Che cosa si può detrarre
Ma esattamente per che cosa è possibile la detrazione degli interessi per il mutuo sulla ristrutturazione?
La normativa nel nostro Paese regola attentamente le spese che sono ammissibili, prescrivendo alcuni punti essenziali in questo senso.
Rientrano nelle spese ammissibili:
- le spese di mediazione;
- la fattura del notaio comprensiva delle imposte ipotecarie;
- la perizia;
- i costi di preammortamento;
- le spese di istruttoria del mutuo.
Invece non possono essere ottenute le detrazioni per altre voci di spesa, che pur comunque sono contemplate quando si ha a che fare con un immobile.
Si tratta nel dettaglio di un’assenza di detrazione per le seguenti voci:
- assicurazione sulla casa;
- spese di incasso rata;
- tasse legate alla compravendita.
I documenti da presentare
Per poter usufruire delle detrazioni fiscali legate al mutuo, vediamo quali sono i documenti che devi presentare nella fase della dichiarazione dei redditi, con il modello 730 o con il modello Unico.
Devi avere con te alcuni documenti davvero importanti, per poter ottenere le detrazioni di cui vuoi usufruire.
Devi infatti fornire al tuo commercialista il contratto di mutuo, l’atto di compravendita dell’immobile, la certificazione degli interessi passivi rilasciati dalla banca.
Inoltre devi fornire anche la documentazione che riguarda tutte le spese che hai sostenuto per ottenere il mutuo.
Questi documenti comprendono anche la fattura rilasciata dal notaio.
È molto importante mostrare tutti questi documenti al tuo fiscalista, perché in questo modo si possono avere le prove tangibili del fatto che ti spettano le detrazioni.
Specifichiamo però che questi documenti non vanno allegati al modello per la dichiarazione dei redditi, sia che si tratti di un 730 sia che si faccia riferimento al modello Unico.
I suddetti documenti devono essere conservati e, in caso di controllo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate, devono essere presentati.
Negli anni successivi alla prima dichiarazione dei redditi in cui si è fatta presente la richiesta delle detrazioni, se ti rivolgi sempre allo stesso commercialista, non devi presentare ogni volta tutti questi documenti.
Infatti per gli anni successivi al primo è sufficiente disporre soltanto della certificazione degli interessi passivi che viene messa a punto dalla banca.
Può capitare che la banca non provveda in tempo utile all’invio di questa certificazione.
Proprio per questo motivo, se non ne sei entrato in possesso e vuoi beneficiare delle detrazioni degli interessi passivi, devi muoverti tempestivamente per richiedere alla banca questo documento.
La banca che ha finanziato il mutuo per la ristrutturazione dell’immobile è obbligata al rilascio della certificazione, perché essa costituisce un documento essenziale, di cui non puoi fare a meno in sede di dichiarazione dei redditi.
Se sei alla ricerca di informazioni che riguardano il mutuo sulla ristrutturazione prima casa, non perdere questa guida: Mutuo ristrutturazione prima casa, Come Funziona? Requisiti, Agevolazioni e Consigli Fondamentali