Fotovoltaico Obbligatorio Entro il 2030!

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Si parla tanto di fotovoltaico obbligatorio.

Il ricorso all’energia solare è davvero molto importante.

C’è una maggiore sensibilità su queste tematiche, in particolare su quelle che riguardano la possibilità di utilizzare fonti alternative di energia, l’utilizzo di fonti pulite per contribuire a diminuire l’inquinamento ambientale, con tutte le conseguenze che può portare sulla nostra salute e su quella del pianeta.

Ecco perché cominciano ad arrivare i primi provvedimenti legislativi anche a livello comunitario, che mirano a raggiungere l’obiettivo di una maggiore diffusione delle energie pulite e di un minore ricorso ai combustibili fossili.

Che cosa ha deciso la Commissione Europea sull’obbligo del fotovoltaico

La Commissione Europea di recente si è espressa sull’obbligo del fotovoltaico e ha pubblicato delle proposte che includono proprio questo argomento, disponendo come entro il 2030, sugli edifici di nuova costruzione, sia obbligatorio installare i pannelli solari.

I fini che si vogliono raggiungere sono molteplici, perché innanzitutto si punta a differenziare l’importazione energetica del nostro Paese, abbassando così la totale dipendenza dagli Stati che esportano la loro energia.

È importante anche riuscire a puntare sull’obbligo dei pannelli fotovoltaici per rendere più rapida la transizione ecologica, arrivando all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sia per la luce che per il gas.

Naturalmente l’intenzione è quella di abbassare l’impatto ambientale per ciò che concerne il consumo di energia, lavorando di comune accordo con gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea.

Allo stesso tempo si vogliono diversificare le fonti di approvvigionamento energetiche e si vuole affermare la produzione all’interno dell’Unione Europea stessa.

La situazione attuale in Europa

Gli Stati che fanno parte dell’Europa sono tra quelle nazioni che tendono ad avere un impatto forte sull’ambiente per quanto riguarda la produzione di CO2 derivante dal ricorso alle fonti energetiche non rinnovabili.

In alcuni Stati si utilizza il carbone per la produzione energetica e il 40% della corrente elettrica in Italia viene generato dall’utilizzo del gas naturale.

Ancora non si è fatto abbastanza, nonostante ci sia una maggiore tendenza ad una svolta green.

I Paesi occidentali hanno il dovere infatti di far sentire ancora di più la loro presenza nel poter portare avanti una produzione energetica che sia ecosostenibile a tutti gli effetti.

I punti dettagliati delle proposte della Commissione Europea

L’obbligo del fotovoltaico, quindi, è il principale punto su cui si concentra l’azione della Commissione Europea, traducendosi nell’installazione degli impianti fotovoltaici sui tetti delle case.

L’obbligo del fotovoltaico riguarda in particolare gli edifici pubblici e commerciali e poi quelli residenziali di nuova costruzione.

Si prevede l’attuazione di un vero e proprio cronoprogramma:

  • nel 2026 l’obbligo sarà per gli edifici pubblici e commerciali di nuova costruzione
  • nel 2027 l’obbligo del fotovoltaico sarà per tutti gli edifici pubblici e commerciali, sia vecchi che di nuova realizzazione
  • nel 2029 i pannelli solari sui tetti dovranno essere installati sugli edifici residenziali di nuova costruzione

C’è però una deroga a queste regole, a cui possono attenersi quegli edifici che hanno una superficie utilizzabile che non supera i 250 metri quadrati.

È importante per l’Unione Europea arrivare ad incrementare la produzione energetica da fonti rinnovabili, per raggiungere l’obiettivo del 45% in otto anni.

In particolare il piano vorrebbe arrivare al raggiungimento di 600 GW entro il 2030.

Ma non si tratta soltanto di una questione ambientale, perché tutti possono fare la propria parte, per cercare di salvaguardare l’ambiente, ma allo stesso tempo per portare, secondo i dati forniti dal documento REPowerEU, ad un risparmio di 100 miliardi di euro che ogni anno vengono spesi per affidarsi agli Stati esteri da cui l’Europa importa l’energia per il suo fabbisogno.

Nel frattempo saranno disponibili per gli Stati membri delle nuove risorse economiche.

Si tratta di circa 210 miliardi di euro per attuare il piano negli anni che vanno dal 2022 al 2027.

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