Immobili Green: Quali Sono gli Immobili Esclusi Dalla Normativa?

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Secondo la nuova direttiva europea, le abitazioni anche in Italia devono raggiungere determinati obiettivi diventando immobili green.

Fra questi ci sono quelli importanti dell’efficienza energetica.

Nello specifico le finalità da raggiungere comprendono la possibilità di passare dalla classe energetica F alla E entro il 2030 e poi l’opportunità di passare dalla classe E alla classe energetica D entro il 2033.

Ma gli esperti sono piuttosto allarmati da questa direttiva, perché ritengono che la maggior parte del patrimonio immobiliare italiano non risulterebbe a norma con questi obiettivi e quindi dovrebbe essere soggetta ad un’importante ristrutturazione.

Ci sono immobili esclusi dalle ristrutturazioni?

Molti sono, quindi, i cittadini che si ritroveranno a dover affrontare dei pesanti lavori di ristrutturazione.

Si tratta di mettere a punto lavori di diverso genere, come, per esempio, la coibentazione delle case, la sostituzione degli infissi, oltre che la messa a punto di nuovi sistemi di riscaldamento, per sostituire le vecchie e tradizionali caldaie.

Ci sono, però, delle eccezioni, perché, come ha stabilito l’Unione Europea, in alcuni casi non occorre raggiungere questi obiettivi per l’efficienza energetica.

Infatti, alcuni edifici sono esclusi dall’obbligo della ristrutturazione.

In generale l’Europa esclude dall’obbligo tutti quegli immobili in cui si dovessero presentare dei problemi tecnici o economici oppure in cui si dovesse verificare l’impossibilità di agire per mancanza di forza lavoro specificamente qualificata.

Poi ci sono comunque delle opportunità, secondo le quali si adotteranno criteri di flessibilità, visto che ogni Stato membro ha la possibilità di decidere di esonerare alcune tipologie di edifici.

Gli immobili esclusi dal miglioramento dell’efficienza energetica

Nella lista degli immobili esclusi dovrebbero rientrare i palazzi storici o quelli che hanno un determinato valore architettonico.

Quindi in generale i centri storici delle città potrebbero anche non essere interessati dalla nuova normativa europea.

In particolare, quando parliamo di immobili di interesse storico, facciamo riferimento a quegli immobili che si contraddistinguono per alcune caratteristiche specifiche, come l’epoca della costruzione o il livello di integrazione con il paesaggio circostante.

Inoltre non vengono toccati dalla normativa europea sull’efficienza energetica e quindi possono essere esenti dalla ristrutturazione gli edifici di culto, gli immobili che sono collocati in aree protette e anche gli stabilimenti balneari.

Rimangono escluse anche le strutture considerate temporanee.

L’esclusione delle seconde case

Sicuramente verrà accolta come una buona notizia il fatto che chi possiede una seconda casa non dovrà provvedere alle misure per il raggiungimento dell’efficienza energetica.

Dalla normativa dell’Unione Europea potrebbero essere escluse quelle case che vengono utilizzate per meno di quattro mesi ogni anno o che vengono abitate per periodi molto limitati.

In genere si tratta di abitazioni che consumano meno del 25% dei consumi che verrebbero prodotti se fossero abitate per tutto l’anno.

Si tratta di case con consumo energetico basso, come, per esempio, le case vacanze.

Fra seconde case e case utilizzate soltanto per le vacanze si raggiungerebbe un numero di abitazioni molto alto, perché secondo gli esperti sarebbe pari a 5,5 milioni di case.

Inoltre fra le case escluse ci sarebbero anche gli immobili con superfici inferiori a 50 metri quadri.

La normativa dell’Unione Europea, già approvata, rende quindi molti casi flessibili e non soggetti agli obblighi per le ristrutturazioni green.

In effetti si tratta di un’opportunità di cui bisogna essere consapevoli e su cui si deve puntare sull’informazione, per sapere dove risparmiare con le spese che una ristrutturazione potrebbe comportare in termini di raggiungimento dell’efficienza energetica stabilita.

Se molti proprietari dovranno sobbarcarsi le spese per la ristrutturazione, c’è anche la possibilità, in presenza di determinate condizioni, di essere esclusi.

Un bel risparmio sicuramente per i contribuenti, specialmente quando possiedono più di un immobile, oltre a quello che utilizzano come abitazione principale, considerando che fare un salto di tre classi energetiche significherebbe spendere cifre piuttosto elevate.

1 commento

  1. Io abito in edificio del 1937 lho sistemato a mio piacere persiane finestre caldaia a condenzazione l’europa nn può permettersi di comandare nella mia proprietà privata perché viola la costruzione italiana quindi mai e poi mai si può fare questa legge

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