Può capitare che quando si sta per firmare un contratto di affitto sorgano dubbi e domande.
Una di queste domande è: “Imposta di registro per locazione: chi paga?”.
Lo Stato infatti richiede il pagamento di un tributo per la registrazione del contratto di locazione.
Cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento, definendo per quanto riguarda l’imposta di registro di locazione chi paga e soprattutto che cos’è questa tassa che si deve corrispondere.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
- Imposta di registro locazione: che cos’è
- A cosa serve e perchè pagare l’imposta di registro
- Chi deve pagare l’imposta di registro per affitto?
- Chi paga l’imposta di registro sulle annualità successive?
- Regole da sapere prima di firmare un contratto di affitto
- Quanto costa l’imposta di registro?
- Cosa succede nel caso di cedolare secca?
- Cosa succede se non si pagano le spese di registrazione
Imposta di registro locazione: che cos’è
Come abbiamo detto precedentemente, l’imposta di registro per la locazione è una tassa che deve essere corrisposta all’Agenzia delle Entrate nel momento in cui si procede alla registrazione della la pratica di un affitto di un’abitazione.
Quando un contratto di locazione è debitamente registrato prevede necessariamente il sostenimento di una tassa, ossia il pagamento dell’imposta di registro.
E’ importante perché tutte le operazioni avvengano in maniera trasparente.
A cosa serve e perchè pagare l’imposta di registro
Ma perché si deve pagare l’imposta sul registro per le locazioni?
Il pagamento di questa tassa è necessario, in modo da fornire un’entrata fiscale allo Stato e per fare in modo di remunerare e sostenere il servizio che offre ai privati la conservazione degli atti pubblici.
È un’imposta indiretta, perché non si applica alla ricchezza prodotta, ma soltanto a quella che viene trasferita, e serve sostanzialmente a ripagare le spese che comporta la detenzione di un registro pubblico presso l’Agenzia delle Entrate.
L’obiettivo è quello di registrare l’affitto e che la data dell’atto venga annotata ufficialmente.
Il contenuto del documento, essendo stato depositato, non può più essere modificato.
Chi deve pagare l’imposta di registro per affitto?
Chi paga l’imposta di registro per la locazione?
Cerchiamo di definire in maniera precisa per l’imposta di registro per affitto chi paga, in modo che sia ritrovandosi nella parte del locatore che in quella dell’inquilino tu possa essere consapevole di come muoverti in maniera puntuale.
Le spese sostenute per la registrazione del contratto (legge n392/78 art 8) di locazione vengono divise al 50% tra il proprietario e l’inquilino mentre le spese per l’imposta di bollo sono a carico dell’inquilino.
L’importo da pagare per l’imposta di registro corrisponde al 2% del canone annuo, la cui somma va moltiplicata per ogni anno di durata del contratto.
Un esempio per fare maggiore chiarezza
Facciamo un esempio per essere più chiari da questo punto di vista.
Mettiamo il caso che un contratto di locazione riesca a far guadagnare al proprietario 10.000 euro l’anno.
Se, per esempio, il contratto di affitto di una casa è stato stabilito per tre anni di durata, si devono pagare 600 euro.
Infatti si tratta di 200 euro all’anno.
Il totale di 600 euro deve essere diviso a metà tra il proprietario e l’inquilino.
Di conseguenza ciascuno dei due pagherà 300 euro.
Naturalmente è possibile raggiungere anche un accordo diverso.
Chi paga l’imposta di registro sulle annualità successive?
Anche questa è sicuramente una di quelle domande che sorgono nel momento in cui si ha di fronte un contratto di affitto.
Del resto quando si ha a che fare con le tasse immobiliari è corretto essere ben informati, non avere dubbi e non lasciare nulla al caso.
Anche nel caso delle annualità successive il pagamento il pagamento dell’imposta di registro che si deve all’Agenzia delle Entrate spetta per metà al proprietario di casa e per metà all’inquilino.
Regole da sapere prima di firmare un contratto di affitto
In questo caso, nei riguardi dell’imposta di registro di locazione chi paga, deve essere consapevole del fatto che la legge consente al proprietario di farsi carico interamente delle spese di registrazione del contratto.
Al contrario il proprietario dell’abitazione che è data in affitto non può rifiutarsi di pagare almeno la metà della tassa e non può fare in modo che l’inquilino paghi l’intera somma.
Ma è bene sapere, per quanto riguarda l’importo, che esso corrisponde al 2% del canone annuo soltanto nel caso in cui il contratto di locazione determini il raggiungimento di una cifra di almeno 3.350 euro l’anno.
Nel caso in cui l’importo annuo derivante dalla stipula del contratto di locazione sia inferiore, la percentuale è maggiore.
Questo viene stabilito a livello normativo per scoraggiare coloro che vogliono dichiarare di ricevere un canone di affitto minore di quello effettivamente percepito.
Quanto costa l’imposta di registro?
Quanto si paga per l’imposta di registro di locazione?
Come abbiamo già specificato, per fabbricati di uso abitativo, la tassa corrisponde al 2% del canone annuo, il cui importo deve essere moltiplicato per il numero delle annualità della durata del contratto.
Comunque la percentuale può variare in base anche al tipo di immobile che si prende in considerazione.
Per esempio, nel caso dei fabbricati strumentali per natura, la somma corrisponde all’1% del canone annuo, nel caso in cui la locazione è effettuata dai soggetti passivi IVA e al 2% del canone negli altri casi.
Anche nella situazione che coinvolge gli altri immobili si applica sempre la percentuale del 2% moltiplicato per il numero delle annualità.
Tutte le informazioni dettagliate puoi trovarle sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
A livello normativo si ha una riduzione del 30% della base imponibile che si prende in considerazione per calcolare l’imposta in caso di contratti di locazione a canone concordato che vengono stipulati per immobili dati in affitto nei cosiddetti Comuni ad elevata tensione abitativa.
Tuttavia viene stabilito che per la prima annualità l’importo non può essere inferiore ai 67 euro.
Cosa succede nel caso di cedolare secca?
Cosa succede nel caso ci si avvalga della possibilità di sfruttare il regime di tassazione della cedolare secca?
In generale cerchiamo di comprendere che cosa significa adottare un sistema di tassazione alternativo.
Con la cedolare secca si ha la possibilità di pagare l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, versando l’imposta di registro e quella di bollo.
In cambio il proprietario rinuncia all’adeguamento del canone in base ai dati Istat.
La cedolare secca si può applicare per le unità immobiliari che appartengono alle categorie catastali da A1 ad A11 (categorie catastali ad uso abitativo), escludendo però la A10 che riguarda gli studi professionali e gli uffici.
Quindi la cedolare secca rappresenta un vantaggio, perché si evita di pagare l’imposta di registro sulla locazione.
Cosa succede se non si pagano le spese di registrazione
Abbiamo visto per l’imposta di registro di locazione chi paga.
È importante, come abbiamo già specificato, pagare la tassa per la registrazione del contratto di locazione.
Infatti se non si paga questa imposta può accadere che il contratto stipulato si riveli nullo.
Sostanzialmente il pagamento della registrazione del contratto di locazione può tutelare sia te che agisci come proprietario che l’inquilino.
Ecco spiegato anche il motivo perché l’imposta va pagata a metà sia dal locatario che dal conduttore.
Nel momento in cui la tassa non viene pagata, i responsabili sono entrambe le parti e le responsabilità riguardano anche il pagamento di eventuali sanzioni che possono essere applicate.
Abbiamo Selezionato per te: Cosa Paga l’Inquilino? Quali Sono Le Spese A Carico dell’Inquilino e del Padrone di Casa!
Buongiorno,
Chiedo chi materialmente deve pagare la tassa, il proprietario e richiedere il 50% al locatario dietro rilascio di ricevuta o il locatario può pagare il 50% direttamente all’Agenzia delle entrate?
Salve,
la prima opzione è quella valida.
Buongiorno, se il proprietario non paga l’imposta, perché poi l’agenzia delle entrate addebita all’inquilino l’intera somma?
Come si può recuperare le somme dal proprietario?
Grazie.
Salve,
nella nostra guida scriviamo: “Le spese sostenute per la registrazione del contratto (legge n392/78 art 8) di locazione vengono divise al 50% tra il proprietario e l’inquilino mentre le spese per l’imposta di bollo sono a carico dell’inquilino.
L’importo da pagare per l’imposta di registro corrisponde al 2% del canone annuo, la cui somma va moltiplicata per ogni anno di durata del contratto.”
Attenzione: le spese per l’imposta di bollo sono a carico dell’inquilino!!!!!
Buongiorno, nei contratti di locazione pluriennali, dopo il primo anno va sempre pagata l’imposta di registro ma sul sito non si parla dell’imposta di bollo, anche quella va ripagata ogni anno?
Grazie mille
Salve,
l’imposta di bollo si considera come assolta per intero.
Salve…io, in qualità di Conduttore, ho dovuto pagare qualche giorno fa per intero alla Agenzie delle Entrate 2 AVVISI DI LIQUIDAZIONE DELLE IMPOSTE ( anno 2018 ed 2019 per un totale di circa 300 euro ) comprendenti non solo le imposte di registro per anni successivi al primo ma anche le sanzioni, gli interessi e le spese di notifica. Questo poichè il Locatore a suo tempo non aveva pagato le imposte di registro, ne mi aveva messo al corrente e ne io, nella mia ignoranza in materia, sapevo andassero pagate . Egli però adesso si rifiuta di rimborsarmi il 50 %. Cosa posso fare ed a chi posso rivolgermi per essere tutelato ? Grazie mille anticipatamente.
PS Cortesemente non rispondetemi ad un Avvocato poichè solo per una consulenza spenderei quanto la cifra che il Locatore dovrebbe rimborsarmi !!
Salve,
può rivolgersi ad un sindacato che si occupa della tutela degli inquilini (uno di questi è il Sunia) oppure ad associazioni dei consumatori dedicate ad affitti e compravendite.
I costi sono molto più contenuti.
Saluti
Buongiorno,
nel caso di locazione di un chiosco commerciale di proprietà comunale, è legittimo per il Comune addebitare interamente le imposte di registro e di bollo al conduttore?
Salve,
l’imposta di registro è pari all’1% se il locatore è un soggetto passivo a Iva. In tutti gli altri casi è al 2%.
Pertanto prima di pagare si rechi nell’ufficio di competenza del comune e chieda bene.
Saluti
Salve, parlo da conduttore di un contratto di locazione.
Sul foglio dell’agenzia delle entrate leggo “liquidazione delle imposte / totale”
Poi sotto invece ho le due cifre relative a “imposta di registro” e “imposta di bollo”.
Per il primo anno io pagherò la metà della cifra relativa a LIQUIDAZIONE DELLE IMPOSTE TOTALE oppure la metà dell’imposta di registro e tutta L’imposta di bollo (che dall’anno successivo al primo non pagherò più)?????
Grazie
Salve,
Le spese sostenute per la registrazione del contratto (legge n392/78 art 8) di locazione vengono divise al 50% tra il proprietario e l’inquilino mentre le spese per l’imposta di bollo sono a carico dell’inquilino.
L’importo da pagare per l’imposta di registro corrisponde al 2% del canone annuo, la cui somma va moltiplicata per ogni anno di durata del contratto
Saluti