Imu Seconda Casa: Come si Calcola e Come Funziona!

imu seconda casa come si calcola

Se possiedi uno o più immobili oltre alla prima casa, forse ti sarai posto il problema.

Anche se l’imposta municipale unica è stata abolita sulle prime abitazioni (non di lusso), ogni anno bussa ancora alla porta dei possessori di seconda casa.

Che sia un appartamento per le vacanze, un immobile da dare in affitto o una vecchia proprietà, l’Imu è obbligatoria per qualunque abitazione non principale, salvo particolari esenzioni.

Il pagamento dell’Imu sulla seconda casa va eseguito in due rate semestrali o in una soluzione sola.

In entrambi i casi, l’imposta ha scadenze precise: generalmente metà giugno, salvo proroghe, scade la prima rata mentre il saldo va versato entro  dicembre.

Se invece si sceglie di pagare l’intero importo annuale in una sola volta, il termine è sempre metà giugno.

Ma quanto costa questa tassa patrimoniale? Chi la deve pagare? E come si calcola l’Imu sulla seconda casa?

Vediamolo insieme.

Calcolo imu seconda casa: 3 modi

L’imposta municipale unica è una tassa patrimoniale che colpisce quegli immobili acquistati a scopo di investimento, ad esempio per metterli a rendita, ma anche gli appartamenti sfitti non occupati, le case vacanza o qualsiasi altra seconda casa in cui il proprietario non risiede con il proprio nucleo familiare.

Per prepararsi al versamento della quota, pertanto, è meglio arrivare preparati e con i conti fatti.

Il conteggio dell’Imu sulla seconda casa può essere fatto in tre modi.

1. Siti internet che fanno il calcolo

La prima soluzione è calcolare l’imposta online tramite siti internet che offrono il calcolo di Imu e Tasi sulla seconda casa.

Esistono portali come Riscotel o il sito dell’ANUTEL (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali) che permettono di eseguire il conteggio sulla pagina web o di scaricare il Modello F24 compilato.

2. Caf

Il secondo metodo è recarsi in un Caf (Centro di Assistenza Fiscale) cittadino: il servizio è a pagamento, ma è la miglior scelta per chi vuole essere certo di non compiere errori.

I Caf sono presenti in molte zone o quartieri per quanto riguarda le grandi città e si trovano facilmente anche nei piccoli centri urbani.

3. Calcolo a mano

La terza opzione invece è quella di fare i conti a mano.

Ecco come si calcola l’Imu seconda casa con carta e penna: si parte dalla base imponibile, che per l’imposta municipale corrisponde alla rendita catastale alla quale puoi risalire tramite una visura catastale.

Poi si rivaluta la rendita aumentando il suo valore del 5%.

Quindi si moltiplica il risultato per un coefficiente stabilito dalla Legge, in base alla categoria catastale della seconda casa:

  • 160 per fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7 con esclusione della categoria A/10;
  • 140 per seconde case classificate nel gruppo catastale B e nelle categorie C/3, C/4 e C/5;
  • 80 per le categorie catastali A/10 (uffici e studi privati) e D/5
  • 65 per il gruppo catastale D (opifici, alberghi, teatri ecc.), ad eccezione della D5
  • 55 per la categoria C/1 (negozi e botteghe).

Al valore così ottenuto si applicano le aliquote stabilite dai diversi comuni.

Imu seconda casa: i casi i cui si paga di meno

In certi casi, l’immobile adibito a seconda casa può essere dato in affitto, a canone libero o concordato, oppure in usufrutto o comodato d’uso.

In questi casi particolari, come si paga l’Imu sulla seconda abitazione?

Nel caso di un appartamento in locazione, l’imposta ricade sul proprietario, che è tenuto a versare l’Imu sulla seconda casa affittata per intero o con un’agevolazione a seconda del contratto stipulato.

Se infatti l’immobile è dato in locazione a canone concordato, con contratti a studenti universitari o con contratti transitori l’imposta subisce una riduzione del 25%.

Stesso discorso per un padrone di seconda casa che concede l’immobile in comodato d’uso gratuito.

In questo caso però, pagherà l’imposta municipale unica ridotta del 50% e solo a determinate condizioni:

  • Il comodatario deve essere un parente di primo grado (figlio o genitore)
  • Chi riceve l’immobile in comodato deve servirsene come abitazione principale
  • L’appartamento non deve essere di lusso né di pregio.

Nel caso di appartamento concesso in usufrutto, è il beneficiario invece a saldare l’Imu sulla seconda casa.

Seconda casa Imu: come si paga?

Per il pagamento dell’Imu seconda casa bisogna ricorrere al Modello F24, reperibile gratis sul sito dell’Agenzia delle Entrate o in molti altri siti che ti consentono di generare e stampare il file.

Una volta scaricato il documento, andrà compilata la sezione “Imu e altri tributi locali”.

Qui vanno elencati i codici tributo come il codice catastale del comune, i codici tributo per la quota da versare al Comune e i codici tributo per la quota riservata allo Stato.

Il codice tributo Imu seconda casa da usare è uno tra:

  • 3913 – codice comunale per fabbricati rurali ad uso strumentale;
  • 3914 – codice tributo per i terreni, riferito al comune;
  • 3915 – codice per i terreni, quota stato;
  • 3916 – codice tributo per le aree edificabili per la quota da versare allo stato;
  • 3917 – codice per le aree edificabili, quota comune;
  • 3918 – codice Imu comunale per gli altri fabbricati;
  • 3919 – codice Imu seconda casa per altri fabbricati, quota stato;
  • 3925 – codice tributo dello stato per immobili di categoria catastale D;
  • 3930 – codice tributo del comune per immobili di categoria catastale D.

Il documento compilato, infine, va presentato in banca o presso gli uffici postali al momento del pagamento dell’imposta.

L’importo può essere versato mediante bancomat, in contanti o tramite assegno.

In alternativa è possibile compilare e inviare F24 tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Esenzione Imu seconda casa

Ebbene sì: in alcuni casi l’Imu sulla seconda casa non va versato.

La Legge infatti ammette alcune eccezioni in caso di:

  • Immobili che appartengono alle cooperative edilizie a proprietà indivisa;
  • Alloggi classificati come sociali dal decreto del Ministero delle Infrastrutture (22 aprile 2008);
  • Unità immobiliari del personale di servizio permanente di Polizia, Forze Armate, Vigili del Fuoco e della carriera prefettizia, se non dati in locazione;
  • Seconda casa assegnata al coniuge in caso di separazione;
  • Appartamento non affittato posseduto da anziani o disabili ricoverati in istituto;
  • Seconda casa di cittadini con residenza all’estero, se i proprietari sono pensionati nel Paese di residenza o sono iscritti all’Aire e l’immobile non è locato né concesso in comodato d’uso.

È esente dal pagamento dell’Imu sull’abitazione secondaria anche un titolare di nuda proprietà.

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