Cresce l’attesa per conoscere tutti i dettagli della Legge di Stabilità 2019 all’interno della quale ci sono alcune novità che riguardano la cedolare secca.
La cedolare secca è un regime di tassazione agevolato, a cui si può fare ricorso quando si decide di dare una casa in affitto e si stipula il contratto, dopo l’accordo con l’inquilino.
Per la cedolare secca sono previste due aliquote differenti: 10% per i contratti di locazione a canone concordato, 21% per i contratti di locazione a canone libero.
Se il proprietario di un immobile che dà in affitto la casa sceglie questa formula, può risparmiare il pagamento dell’Irpef e delle relative addizionali, l’imposta di registro sul contratto di locazione e l’imposta di bollo.
Legge di Stabilità 2019: cedolare secca, ecco le novità
Nel disegno di legge di bilancio, come detto in precedenza, è prevista l’introduzione della cedolare secca anche per gli affitti di negozi e capannoni.
La manovra, si legge nella nota stampa diffusa nella notte dal governo, prevede una flat tax per gli affitti con l’introduzione di una cedolare fissa al 21% sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
L’estensione della cedolare secca alle locazioni commerciali è una misura da tempo sollecitata da Confedilizia.
La principale e grande novità è che questa formula sarà applicabile anche per le locazioni commerciali.
In precedenza la cedolare era riservata soltanto alla locazione residenziale.
I vantaggi della cedolare sono evidenti. Oltre al risparmio Irpef, sui contratti sottoposti a tassazione sostitutiva non si pagano imposta di registro e di bollo dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione.