Il mercato immobiliare italiano è in grande fermento mostrando chiari ed evidenti segnali di ripresa dopo i duri e lunghi anni della crisi economica.
Tutto questo anche grazie ad una crescita dell’offerta che ha diversificato molto anche la domanda. La creazione di nuovi immobili e nuove case ha aperto ulteriori orizzonti alle richieste degli acquirenti.
Negli ultimi trimestri c’è stata una crescita degli investimenti e di conseguenza è aumentato anche il numero di nuove case che ha raggiungo il massimo degli ultimi 4 anno, raggiungendo il livelli toccati nel 2013. Ancora lontani i numeri pre crisi quando le nuove case erano più del doppio rispetto ad oggi, ma anche questo è un chiaro segnale di ripresa del mercato immobiliare.
Mercato immobiliare italiano: i dati sugli investimenti
Il comparto residenziale, come spesso accade, traina il mercato immobiliare italiano. Il numero di nuove abitazioni nel terzo trimestre 2017 è cresciuto dell’1% rispetto al trimestre precedente, raggiungendo quota 12mila 900 unità circa.
Come anticipato in precedenza, si tratta del dato migliore degli ultimi quattro anni. L’ultima volta che un numero di abitazioni nuove aveva superato il livello sopracitato è stato nel III trimestre del 2013 con circa 14mila unità abitative di nuova costruzione
Nel trimestre in esame il numero di abitazioni rilevato per i nuovi fabbricati aumenta, in termini tendenziali, del 16,5%. Una dinamica sostanzialmente analoga contraddistingue, nello stesso trimestre, la superficie utile abitabile +14,6%.
Dopo la fase di contrazione di tutto il mercato immobiliare rilevata nel 2016, l’edilizia non residenziale continua a crescere nel terzo trimestre 2017, con variazioni tendenziali molto elevate +35,7% e in accelerazione rispetto al trimestre precedente.
I dati sopracitati fanno molto ben sperare per il futuro del mercato immobiliare italiano. Dopo anni di stallo, dovuti alla crisi, negli ultimi 12/18 mesi qualcosa sta cambiando. In primis la disponibilità degli italiani ad investire nuovamente nel mattone.
Anche grazie alla crescita dell’offerta l’intero settore potrà contare su una più ampia prospettiva di investimento. I volumi registrati negli anni pre crisi sono ancora molto lontani ma i segnali di ripresa sono evidenti.