Gli italiani per le vacanze, come sempre, sono indecisi tra mare e montagna. Il mercato immobiliare turistico viaggia a due velocità. Se nelle località di mare i prezzi sono praticamente stabili, con ribassi che non superano nelle principali mete turistiche lo 0,5%, decisamente più sensibili i cali in montagna.
Questo, comprensibilmente, oltre che alla riduzione del valore degli immobili, spinge molti ad investire con la consapevolezza che quando i prezzi torneranno alla stabilità si sarà ottenuto un profitto importante.
Mercato immobiliare montagna: ecco i dati
Stando ai dati forniti dall’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa il calo dei prezzi dal 2008 ad oggi delle case nelle località di montagna è stato del 31,7% del proprio valore. In lieve miglioramento invece i canoni di locazione, aumentati dello 0,9%, contro comunque il +1,5% dei laghi e il +1,1% del mare.
Secondo l’Uncem ovvero l’Unione nazionale Comuni e comunità enti montani alcune località di montagna iniziano però a risollevare la testa, evidenziando una ripresa dei prezzi di compravendita.
Tra queste, Uncem evidenzia Ravascletto in provincia di Udine con un aumento del 3,7%; Ponte di Legno in provincia di Brescia, con +1,1%; Sauris in frfiuli con il +0,9%; Lurisia in provincia di Cuneo con il +0,8%.
Restano poi alti i prezzi di appartamenti top o nuovi nelle tradizionali “capitali” alpine del turismo, dove i prezzi massimi di compravendita al metro quadro si piazzano al top della classifica delle case vacanze: Courmayeur a 11.100 euro al metro quadro, Cortina d’Ampezzo a 10.800 euro al metro quadro, Selva di Val Gardena a 9.900 euro al metro quadro.
Come accade in molti settori del mercato immobiliare anche in quello legato alla montagna sono le grandi realtà turistiche a dettare l’andamento generale. In questa circostanza, però, vi sono alcuni piccoli centri che mostrano importanti segnali di ripresa.