Mercato immobiliare: previsioni? In effetti ci troviamo di fronte ad un problema piuttosto difficile da affrontare, visto che in un campo come questo sempre soggetto a numerosi cambiamenti non è molto facile riuscire a fare delle previsioni precise.
Le previsioni del mercato immobiliare costituiscono infatti oggetto di analisi da parte di diversi esperti, ma non sempre risulta agevole riuscire a trovare una linea da seguire, sia per quanto riguarda il valore degli immobili, sia per ciò che concerne la compravendita.
In questi due ambiti abbiamo a che fare con valori che tendono a cambiare nel tempo.
Proprio per questo motivo è difficile fare delle previsioni per il mercato immobiliare a lungo termine.
Possiamo dire, però, in senso generale, che, se esaminiamo le previsioni dell’andamento del mercato immobiliare nel nostro Paese, assistiamo ad una certa ripresa, dopo un periodo in cui il settore si era caratterizzato per una certa crisi.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
La ripresa delle compravendite
Per il mercato immobiliare previsioni che lasciano sperare, insomma, visto che i dati in nostro possesso confermano, secondo le previsioni sul mercato immobiliare da Nomisma, che in riferimento al termine di paragone costituito dall’anno 2006 c’è una ripresa per quanto riguarda le compravendite.
Il 2006 si può considerare l’ultimo anno in cui il mercato immobiliare ha raggiunto una certa espansione.
Dopo quel periodo la situazione è peggiorata.
Tuttavia le ultime news immobiliari sulle previsioni del mercato immobiliare mettono in evidenza che le cose stanno incontrando un certo favore.
Non possiamo dire di essere per le compravendite ai livelli che sono stati raggiunti nel 2006, però alcuni risultati importanti si stanno raggiungendo.
Rispetto all’anno di riferimento ci sono state 300.000 compravendite in meno, ma la tendenza alla crescita è costante anche per quanto riguarda il mercato immobiliare del 2018 con previsioni che fanno davvero ben sperare.
D’altronde è stato fatto presente come già nel 2016 e nel 2017 ci siano stati dei segnali significativi di crescita che sicuramente quest’anno sono stati confermati.
Di conseguenza, anche se non possiamo parlare di quantità, il discorso è ben diverso quando ci riferiamo alla costanza nel tempo, con risultati sicuramente positivi.
Per il mercato immobiliare previsioni rosee che trovano una giustificazione in un trend che già si è instaurato da alcuni anni.
Per quanto riguarda i prezzi, dobbiamo fare riferimento al 2008.
Ancora, prendendo come punto il 2017, possiamo dire di essere al di sotto di circa il 23%.
Quindi rispetto alle compravendite i prezzi hanno bisogno ancora di più tempo per aggiustarsi e per invertire il giro d’affari sia nei grandi contesti urbani che nelle piccole città.
In questo caso, quindi, per il mercato immobiliare previsioni da tenere in osservazione ancora per il futuro.
Mercato immobiliare: previsioni in riferimento alle città italiane
Vediamo adesso esattamente per il mercato immobiliare previsioni differenziate per le varie città.
Disponiamo di dati molto differenziati.
Per quanto riguarda le abitazioni, nella provincia di Milano si è raggiunto il valore minimo di -17%, mentre il valore massimo si è raggiunto nella provincia di Firenze, che si attesta intorno al -29%.
Per ciò che concerne gli immobili commerciali, il minimo si è riscontrato a Venezia, con -17% (in riferimento alla città lagunare).
Il valore massimo si riscontra sempre a Venezia (nella zona della terraferma) con il -30%.
Le previsioni per il mercato immobiliare a Roma lasciano intendere un discorso che vale in generale per le grandi città, anche se pure in questo caso ci sono delle differenze.
Mentre centri grandi come Milano e la capitale riescono ancora a contenere le perdite subite, in altre grandi città, come Catania, Genova e Torino, il calo è stato senza dubbio maggiore.
Esaminando quindi il mercato immobiliare italiano, le previsioni possono essere davvero varie, specialmente se osserviamo il mercato immobiliare con previsioni a lungo termine.
I fattori che hanno favorito la ripresa immobiliare
Mercato immobiliare: previsioni davvero che si discostano da ciò che i maggiori analisti nel campo lasciano intendere.
Non si riesce a trovare un’opione univoca in questo settore, proprio per le sue enorme fluttuazioni che ha subito nel tempo.
Dobbiamo però specificare che per il futuro possiamo ben sperare, visto che gli ultimi tre anni specialmente fanno intendere come si sia registrata una ripresa non da poco.
Ma quali sono i fattori che hanno favorito questo andamento positivo?
Decisamente il fattore principale è stato rappresentato dalla possibilità da parte di chi vuole investire nel mercato immobiliare di accedere più facilmente al credito offerto dalle banche o dalle compagnie finanziarie sotto forma di mutuo.
Si deve però precisare che l’apertura da parte degli istituti di credito va inquadrata nell’ambito di un aumento dei profili di chi si rivolge ad essi per la richiesta di un finanziamento.
Questo vuol dire che le banche non hanno riaperto a caso i loro crediti sulla base di una “benevolenza” universalmente applicata.
L’andamento ci fa pensare che siano aumentati anche i numeri di coloro che, avvalendosi di una posizione economica solida, si rivolgono alla banca per la richiesta di mutui per l’acquisto della casa.
Tutto ciò contemporaneamente ha fatto aumentare anche la quantità delle ipoteche che sono state imposte da parte delle banche, per avere una garanzia e per poter rifarsi in caso di mancata restituzione del debito.
Gli esperti (su questo punto sono tutti d’accordo) ritengono che ancora non siamo arrivati ad un regime di normalità nemmeno per quanto riguarda il sistema bancario creditizio.
Soltanto il raggiungimento di un range normale potrà portare anche ad una crescita dei prezzi a favore degli investimenti.
Previsioni in rapporto alla demografia
I dati demografici sono molto importanti per considerare anche le previsioni del mercato immobiliare.
Analizzando le informazioni che ci provengono dalla demografia, si può vedere benissimo come negli ultimi anni in Italia il numero delle persone non ha la tendenza a crescere, ma a rimanere stabile.
Mentre diminuisce il numero degli Italiani, aumenta la quantità di stranieri presenti nel nostro Paese.
Inoltre le persone tendono a sposarsi di meno e ad avere meno figli.
Tutti questi dati demografici non possono non influire sul mercato immobiliare.
Infatti, anche se, per esempio, aumenta il numero degli stranieri che vengono in Italia, difficilmente questi ultimi saranno disposti ad investire nell’acquisto di una casa, perché molti non considerano il trasferimento in Italia come qualcosa di definitivo.
Molti stranieri, infatti, anche se hanno un lavoro fisso, non investono negli immobili, anche perché spesso prevale la volontà di ritornare nel Paese di origine dopo un certo periodo di tempo.
Questo indubbiamente si riflette anche nella quantità di mutui richiesti dagli stranieri, che è sempre molto più esigua rispetto a quella che si riferisce agli Italiani che chiedono un mutuo ad una banca per comprare una casa.
Quanto influisce la crisi economica
Si sente parlare spesso di crisi economica, ma non sempre si considerano tutti gli effetti che essa può provocare anche in riferimento al mercato immobiliare.
Da questo punto di vista dobbiamo dire che il mercato degli immobili è andato di pari passo con la crisi economica più generale che ha investito molti settori del nostro Paese.
Se esaminiamo per esempio i dati delle vendite di immobili che si riferiscono al 2011 e li confrontiamo con quelli del 2012, ci accorgiamo che gli acquisti dei negozi sono diminuiti di circa il 25%.
Lo stesso discorso può essere fatto per le vendite degli uffici.
Desta preoccupazione pure il calo delle vendite dei capannoni industriali, anche se questo settore appare meno in perdita.
A livello pratico e sostanziale, tutto ciò è facilmente spiegabile: se a causa della crisi economica calano i consumi, gli Italiani sono meno restii ad aprire negozi, uffici o attività industriali, per vendere prodotti e servizi o per la produzione.
Di conseguenza calano le vendite immobiliari.
Anche le vendite delle case residenziali hanno subito un crollo.
In questo caso si può parlare di una perdita del 25%. A livello economico tutto ciò significa una perdita di circa 75 miliardi di euro.
Le uniche due città che sembrano resistere e che fanno sperare in un aumento sono Napoli e Verona.
Nel secondo caso l’aumento si attesta intorno ad una percentuale molto bassa.
Nel caso del capoluogo partenopeo, invece, le previsioni sono più rosee, in quanto, grazie anche a delle particolari disposizioni economiche adottate dall’amministrazione comunale, si è registrato un aumento di circa il 20%.
La riforma del catasto
Un altro fattore da tenere in considerazione, per comprendere meglio quali possano essere le previsioni del mercato immobiliare italiano, è rappresentato dalla riforma del catasto.
Con questo evento il valore degli immobili cambierà, coinvolgendo circa l’80% delle famiglie italiane.
Il valore catastale delle case di proprietà potrà diminuire di circa il 20%, anche se tutto ciò inciderà soltanto su abitazioni che appartengono ad una categoria catastale bassa.
È da dire a questo proposito che i valori catastali tendono ad aumentare nel tempo e spesso alcuni immobili si ritrovano ad avere dei valori catastali che non corrispondono affatto a quello reale di mercato
A tutto ciò dovrebbe essere posto un argine per legge, perché i nostri connazionali non solo non riescono a vendere casa facilmente, ma hanno anche il grande problema di pagare delle tasse molto care sulle loro abitazioni in seguito all’aumento del valore catastale.
Si stima che nel 2018 ci sia un rialzo sul numero totale delle transazioni economiche, arrivando anche per fine anno a quei valori che si sono registrati nel mercato immobiliare nel 2016 e nel 2017.
Tutto ciò indica che in pochi anni il mercato può considerarsi cresciuto e comunque si tratta di dati che rivelano una tendenza certamente positiva.
Secondo gli esperti in ogni caso l’acquisto degli immobili rimane sempre collegato a due fattori fondamentali che incidono in maniera inequivocabile e che potranno determinare delle differenze sul territorio nazionale.
I due elementi basilari sono costituiti dal luogo di compravendita e dal prezzo al metro quadro.
A Roma e a Milano sono state previste quasi 40.000 transazioni per ciò che concerne immobili venduti dai 5.000 ai 7.000 euro al metro quadro.
Naturalmente tutto dipende dalla tendenza delle città di ospitare diversi tipi di immobili, soprattutto nel centro, e dal costo della vita quotidiana.
Infatti in altre città, come Palermo, Bologna, Napoli, Bari e Genova, si prevedono transazioni immobiliari più basse, che riguardano in particolare immobili con prezzi al metro quadro inferiori rispetto a quelli di cui abbiamo parlato per la capitale e per il capoluogo della Lombardia.
Nell’analisi e nelle previsioni per il futuro un riferimento va fatto anche agli immobili di lusso, per i quali le transazioni economiche non sono diminuite e per i quali l’unico elemento di differenza in questi anni di crisi è stato soltanto rappresentato dalla diminuzione del tempo medio di vendita.
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