Il mercato immobiliare statunitense lancia segnale di rallentamento. le compravendite sono in leggero calo, dato preoccupante per un settore sempre molto attivo che è stato lo specchio per diversi anni dell’andamento globale del paese a stelle e strisce.
Stando ai dati forniti dal rapporto sulla crescita economica del paese, pubblicato lo scorso 27 luglio, che ha mostrato un incremento annuale del 4,1% del prodotto interno lordo.
Il rapporto sopracitato comprende un dettaglio negativo sul mercato immobiliare. Gli investimenti in tal senso sono calati nel secondo trimestre dell’anno per il terzo trimestre consecutivo.
Se aggiungiamo l’indice di accessibilità immobiliare più basso in quasi un decennio e l’incremento dei tassi d’interesse sui mutui residenziali, è spiegato in maniera semplice il rallentamento dell’intero settore.
Mercato immobiliare Stati Uniti: ecco i dati
Come detto, quindi, il mercato immobiliare degli Stati Uniti ha lanciato un grave segnale d’allarme riguardo alla crescita economica degli States nella seconda metà dell’anno. Le vendite di immobili residenziali contribuiscono a trainare altri aspetti dell’economia, tra cui la fiducia dei consumatori e il ritmo di costruzione.
Gli acquirenti stanno sviluppando una sindrome da affaticamento, malgrado il buon andamento del mercato del lavoro e la maturazione dei millennials diano luogo a una domanda significativa di case.
Le vendite di immobili residenziali preesistenti, che costituiscono il 90% circa del mercato, sono calate a giugno per il terzo mese consecutivo, attestandosi sui 5,38 milioni di unità vendute su base annuale, secondo la National Association of Realtors.
E secondo il Census Bureau la costruzione di nuovi immobili residenziali è rallentata a giugno, scendendo alla cifra annuale di 1,17 milioni di unità. A marzo lo stesso dato ammontava a 1,33 milioni.