Secondo l’Istat i mutui nel III trimestre 2017 sono in calo. La flessione è sintomo di una diminuzione di erogazione degli stessi. Nello scorso mese di febbraio, però, i tassi relativi ai mutui sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni hanno toccato il minimo storico risultando pari a 1,89%.
Erogazione mutui in calo: ecco i dati
Il calo di erogazione dei mutui nel III trimestre dello scorso anno è stato del 2,4% con una diminuzione delle convenzioni notarili per i mutui con costituzione di ipoteca immobiliare rispetto al trimestre precedente diminuiti del 3,3%.
C’è stato, quindi, un sensibile rallentamento rispetto al trend positivo per la concessione deu mutui partito nel primo trimestre 2014, con un rallentamento a partire dal primo trimestre 2016 fino a segnare nel terzo trimestre 2017 una variazione negativa.
Il calo dell’erogazioni di mutui è generalizzata a tutto il paese con un -5,5% al sud , centro -5,0%, nord ovest -3,0% e nord est -2,4%, unica eccezione le Isole che hanno fatto registrare un +2,2%.
Su base annuale la diminuzione riguarda in particolare il centro Italia -4,1%, a seguire il nord est -4,0%, il nord ovest -1,9 e infine il sud -1,0%, anche in questo caso l’unico segno positivo è stato registrato nelle isole con un +3,7%.
Il calo nelle grandi città, nelle periferie e piccoli centri è abbastanza omogeneo, rispettivamente -2,7% e -2,1%.
Mutui: ecco chi li richiede
Il 34% delle persone che richiede un mutuo è compresa tra 35 e 44 anni, anche se in calo dell’1,5% rimane la fascia con il maggior numero di richieste. In crescita, invece, la fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni con un +1,6% e il 25,5% del totale.
Per quanto riguarda la durata degli stessi, le famiglie italiane confermano la preferenza per la classe compresa tra 16 e 20 anni, seguita dalla fascia tra i 26 e i 30 anni. Ancora più in calo i mutui nella classe inferiore ai 5 anni.
Le previsioni per il 2018 parlano di una sostanziale ripresa del settore. Se le banche, infatti, manterranno un atteggiamento prudenziale e i tassi resteranno favorevoli dovrebbe esserci un aumento dei valori immobiliari anche fino al 2% e delle compravendite compreso tra il 2% e 4%.