Crescono l’erogazione del mutuo per l’acquisto della prima casa in Italia. L’abbassamento dei tassi di interesse e la rinnovata fiducia nel settore immobiliare ha fatto aumentare le richieste di accesso al credito e conseguentemente anche le erogazioni delle stesse.
Il terzo trimestre dell’anno registrato dall’Osservatorio di MutuiOnline.it rileva la riduzione delle surroghe sia dal lato della domanda con un 46,8% contro 50,7% del primo trimestre che da quello dell’offerta con il 42,0% contro 45,1% precedente, e contemporaneamente un rialzo delle richieste per l’acquisto della prima casa dal 39,7% al 43,3%, mentre per i mutui erogati si passa dal 47,3% al 49,7%.
Mutuo acquisto prima casa: ecco i dati
Nel terzo trimestre del 2018 è l’83,0% del campione a preferire il tasso fisso, era l’82,5% lo scorso trimestre, e le banche concedono un mutuo nell’86,6% dei casi.
Le banche preferiscono di gran lunga proporre il tasso fisso, e la ragione sta nel fatto che una rata costante si traduce in maggiore solvibilità del mutuatario, mentre gli stessi clienti saranno meno indotti in futuro a cambiare banca, visto che le condizioni ottenute adesso saranno con molta probabilità le migliori di sempre.
Questo vuol dire anche per gli istituti di credito un minore guadagno, con spread molto più bassi rispetto a quelli praticati sul tasso variabile data la minore rischiosità del prodotto: 10 centesimi per un tasso fisso e almeno 90 centesimi in più per un variabile, che tuttavia sommato a un Euribor negativo rimane sempre molto conveniente.
Passando alla durata dei mutui in genere è di 20 anni la più gettonata sia per la domanda che per l’offerta. Ma se per la prima il periodo più richiesto subisce una battuta di arresto e si ferma al 32,5% mentre era 34,3% nel primo trimestre, le banche concedono mutui a 20 anni al 38,0% dei richiedenti, quasi 8 punti in più rispetto al 30,4% del trimestre precedente.
Dal lato della domanda, dopo i 20 anni il periodo più richiesto è 30-40 anni con il 22,8%, quindi i 25 anni con il 17,8%. Anche per le erogazioni, ai 20 anni seguono i 30-40 anni, concessi nel 20,0% dei casi, seguiti dal periodo più breve dei 10 anni con il 14,9% delle concessioni.