Novità Superbonus 110%: Lo Smart Working Allunga i Tempi!

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Può davvero il Superbonus 110% riuscire a garantire di realizzare tutte le aspettative degli italiani?

Il provvedimento che è stato messo in atto con il Decreto Rilancio, in linea teorica, appare molto conveniente, soprattutto per chi ha intenzione di provvedere ad aumentare l’efficienza energetica di un immobile.

Di recente, tuttavia, sono state evidenziate molte problematiche che mettono l’accento su alcune difficoltà che ci potrebbero essere in merito all’attivazione delle procedure burocratiche per ottenere il Superbonus 110%.

Infatti si devono considerare alcuni aspetti molto importanti che, ad un’analisi più dettagliata, potrebbero incidere in maniera consistente.

Ma di che cosa si tratta?

Cominciamo a vedere innanzitutto che cosa prevede la norma del Superbonus 110%.

Che cosa prevede il Superbonus 110%

Le agevolazioni e i benefici connessi con il Superbonus 110% sono davvero notevoli.

Infatti chi decide di ristrutturare un immobile, mettendo in atto quegli interventi per provvedere ad aumentarne l’efficienza energetica, secondo le norme, ha la possibilità di ottenere una detrazione fiscale molto significativa, addirittura superiore alla spesa che ha dovuto sostenere per i lavori di ristrutturazione.

Ma c’è di più, perché i contribuenti che usufruiscono del Superbonus hanno anche la possibilità di cedere il credito fiscale ad un terzo soggetto.

Questa è un’opportunità da non sottovalutare, perché, così facendo, possono evitare di anticipare gli importi fatturati.

Come conciliare il Superbonus con lo smart working?

Ci potrebbero essere alcune problematiche tecniche legate all’avvio delle procedure burocratiche per l’ottenimento del Superbonus.

Lo ha sottolineato anche il presidente della commissione finanze della Camera, l’onorevole Marattin.

In particolare le problematiche tecniche potrebbero derivare dal fatto che molti amministrativi oggi lavorano da casa, facendo ricorso allo smart working, in seguito all’emergenza sanitaria che sta interessando il nostro Paese.

La pandemia potrebbe così incidere in maniera negativa sull’erogazione del Superbonus.

Ma come mai tutto ciò potrebbe avvenire?

Più esattamente è stato spiegato che tutta la procedura per richiedere le detrazioni fiscali prevede l’intervento dei Comuni.

Le amministrazioni comunali devono rilasciare un certificato di conformità urbanistica, prima che vengano messi in avvio i lavori.

In pratica, secondo ciò che stabilisce anche la circolare 24 del 2020, il Comune deve confermare che l’immobile da ristrutturare sia stato realizzato nel pieno della regolarità edilizia.

Come è stato fatto notare dagli esperti, il ricorso allo smart working potrebbe rendere più difficili questi procedimenti, perché gli archivi dei Comuni sono ancora in gran parte cartacei.

Visto che molti dipendenti delle amministrazioni comunali lavorano in smart working, per loro è praticamente impossibile accedere a questi archivi non digitalizzati.

Di conseguenza ci potrebbe essere un ritardo nell’autorizzazione dei lavori.

Tutto ciò potrebbe comportare che nel frattempo scadano i tempi previsti, ecco perché gli esperti sottolineano la necessità di istituire una proroga per il rinvio della scadenza per l’accesso al Superbonus 110%.

L’eccessiva articolazione della norma

Ma non c’è soltanto questa difficoltà.

Alle problematiche connesse allo smart working si aggiunge il fatto che la normativa si rivela troppo articolata e per molti aspetti davvero difficile da comprendere per i non esperti.

L’ultima circolare che riguarda il Superbonus 110% può rivelarsi veramente inaccessibile.

A questo proposito l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato alcuni chiarimenti, per rispondere agli interpelli che sono stati fatti.

Per esempio ci sono le situazioni in cui i contribuenti sono proprietari di due unità immobiliari facenti parte dello stesso condominio o ci sono delle situazioni per cui il condominio, sottoposto a vincoli culturali e paesaggistici, non può effettuare interventi cosiddetti trainanti.

Oppure ci sono per esempio i casi di altri contribuenti cittadini italiani non residenti che vogliono acquistare insieme al coniuge (cittadino italiano residente) una casa sulla quale poi intendono avviare i lavori di ristrutturazione.

Come comportarsi in tutte queste situazioni?

Nonostante i chiarimenti che sono stati rilasciati, spesso diventa difficile orientarsi e questo potrebbe comportare la rinuncia da parte di molti a richiedere il Superbonus, che, quindi, da opportunità potrebbe rivelarsi un nulla di fatto.

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