Rapporto Aeroilluminante: Cos’è, Come si Calcola e Normativa!

calcolo rapporto aeroilluminate

Il rapporto aeroilluminante è fondamentale per comprendere fino in fondo se un determinato immobile rispetta gli standard che sono previsti in termini di igiene e salubrità.

È veramente fondamentale riuscire a comprendere questo, perché proprio dal rispetto di questi standard di cui abbiamo parlato, dipende la possibilità di ottenere l’autorizzazione di abitabilità.

I rapporti aeroilluminanti, inoltre, prendono in considerazione diversi parametri, che appaiono essenziali per un’abitazione.

Infatti considerano anche i fattori di umidità e di isolamento, sia termico che acustico.

In questa guida ti forniremo tutte le informazioni fondamentali.

La differenza tra rapporti illuminanti e rapporti aeranti

Il rapporto aeroilluminante identifica il rapporto tra la superficie dalla quale passa la luce e la superficie totale pavimentata.

Il rapporto aeroilluminante dipende da due valori:

Rapporto Illuminante: si indica la presa in considerazione soltanto delle superfici di vetro dell’infisso. E’ determinato dalla relazione tra la superficie della finestra e la superficie del pavimento di una stanza.

Rapporto Aerante: si considerano le superfici delle finestre come se esse fossero aperte. Il valore di questo rapporto non è sempre uguale, ma può cambiare anche a seconda della destinazione d’uso del locale.

Cosa dicono le normative

Sul rapporto aeroilluminante la normativa afferma che esso esprime la relazione tra le superfici dei pavimenti e quelle delle aperture.

I rapporti aeroilluminanti sono quelli che sono determinati dalla relazione tra le superfici delle finestre e le superfici dei pavimenti.

Per esempio, a livello normativo, uno dei valori più diffusi previsti dai regolamenti edilizi è di un ottavo.

Questo valore può arrivare anche ad un decimo, se si considerano ambienti particolari, come quelli costituiti dalle mansarde.

La normativa di riferimento nazionale è il decreto ministeriale del 5 luglio 1975.

Questa legge stabilisce delle disposizioni molto importanti anche per il calcolo dell’illuminazione della stanza.

Il decreto infatti dispone che per ogni locale di un’abitazione l’ampiezza delle finestre deve essere proporzionata, per riuscire ad assicurare un apporto di luce diurna non inferiore al 2%.

In tutti i casi la superficie delle finestre non deve essere inferiore ad un ottavo rispetto a quella destinata al pavimento.

Il calcolo del rapporto aeroilluminate di una stanza

Come si fa il calcolo RAI?

Innanzitutto considera che, per avere del rapporto aeroilluminante un calcolo preciso, bisogna procedere stanza per stanza.

A livello matematico il calcolo esprime la divisione tra la superficie illuminante ed aerante delle finestre per la superficie del pavimento.

Ma cosa vuol dire esattamente tutto ciò?

Esempio pratico

Facciamo un esempio anche per risultare più chiari e per applicare a livello pratico questa formula matematica di cui abbiamo parlato.

Mettiamo il caso, ad esempio, che il pavimento di una stanza misuri 5 metri x 6 metri, mentre la finestra è larga 140 centimetri e alta 230 centimetri.

Quindi, per calcolare la superficie di pavimento, dobbiamo moltiplicare 5 metri x 6 metri, ottenendo un valore di 30 metri quadri.

Per calcolare la superficie aeroilluminante, dobbiamo moltiplicare 1,4 (140 centimetri) x 2,3 (230 centimetri).

Otteniamo così un valore corrispondente a 3,22 metri quadri.

Il rapporto aeroilluminante corrisponde a 3,22 diviso 30, che è uguale a 0,11.

Questo valore esprime però un rapporto minimo che non si adegua a ciò che dice la normativa, perché inferiore ad un ottavo, che invece corrisponderebbe a 0,125.

Quando vuoi analizzare il rapporto aeroilluminante della tua casa, specialmente se devi apportare degli interventi edilizi in un edificio già esistente o se vuoi costruire una nuova abitazione, è molto importante considerare questi valori.

Per cui ti consigliamo sempre di rivolgerti ad un tecnico abilitato, che ti potrà fornire le dovute analisi anche attraverso dei documenti che contengono calcoli e grafici di tipo dimostrativo.

Quando è obbligatorio rispettare i rapporti aeroilluminanti?

I rapporti aeroilluminanti occorre calcolarli quando:

  • bisogna ridistribuire gli spazi
  • in caso di ristrutturazione
  • quando viene realizzata una nuova costruzione

Come funziona nel caso di mansarde e sottotetti

Fino ad ora in questa guida abbiamo parlato di stanze, riferendoci comunque a degli ambienti abituali, delle vere e proprie camere che abbiano delle caratteristiche specifiche all’interno di una casa.

Ma cosa succede con il rapporto aeroilluminante, nel caso in cui ci riferiamo a mansarde e a sottotetti?

La normativa nazionale stabilisce a questo proposito, come abbiamo già detto, delle precisazioni riguardo ad alcuni parametri determinati, come per esempio l’altezza minima da rispettare.

Secondo i decreti che valgono per l’Italia, l’altezza minima deve corrispondere almeno ad un ottavo, per riuscire a garantire un’illuminazione media diurna non inferiore al 2%.

Nel caso delle mansarde e dei sottotetti, questi rapporti sono calcolati tenendo conto delle sezioni di pavimento che superano l’altezza minima consentita.

In ogni caso ci possono essere anche riguardo a questo delle differenze in base ai regolamenti locali.

Per esempio in Veneto l’altezza minima corrisponde a 1,8 metri, mentre in altre regioni, come la Lombardia, la Sardegna e la Sicilia, si considera il valore minimo di altezza consentita pari a 1,5 metri.

Cosa succede nei centri storici

Molto importante anche tenere in considerazione questi rapporti a seconda della collocazione degli edifici, come per esempio il fatto se essi si trovano all’interno di un centro storico e se si tratta di edifici che si contraddistinguono per la loro antichità.

A volte per esempio ci sarebbe la necessità di intervenire su questi edifici antichi per modificare il rapporto tra il pavimento e le finestre.

Tuttavia non sempre questa operazione è consentita, perché spesso nei centri storici vigono dei regolamenti particolari che non permettono di eseguire dei lavori di questo tipo.

I progettisti e gli architetti possono però informarsi sull’esistenza di eventuali deroghe, per calcolare i rapporti aeroilluminanti delle case collocate nei centri storici.

A volte per esempio si può intervenire, purché i lavori non interessino i muri portanti degli edifici.

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