Il freddo invernale è un fatto abituale in molte zone d’Italia e chi sta costruendo casa o vuole rinnovare un obsoleto impianto di riscaldamento è spinto a provvedere all’installazione di riscaldatori a basso consumo, magari sfruttando un termoconvettore elettrico oppure una stufa elettrica a basso consumo.
L’obiettivo è quello di di evitare di sostenere costi esorbitanti: risparmiare soldi è un’aspirazione di molti.
In questa guida troverai molte informazioni utili.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Riscaldamento elettrico che cos’è
Il riscaldamento elettrico è un’alternativa al riscaldamento algas e permette, utilizzando la corrente elettrica di scaldare superfici di ogni dimensione in tempi piuttosto veloci.
E’ la soluzione ideale per coloro che non vogliono creare una canna fumaria e cercano una valida alternativa al gas.
Riscaldatori elettrici: tipi e caratteristiche
Cominciamo questa guida indicando quali sono le tipologie di riscaldamento elettrico possibili esistenti sul mercato.
Termoventilatori: è vero che un apparecchio del genere comporta una spesa d’acquisto molto modesta rispetto a qualsiasi altro sistema di riscaldamento, ma certamente è adatto ad essere utilizzato per poco tempo (nel mentre in cui si fa la doccia) e rivolto nella direzione in cui vogliamo arrivi velocemente il calore. Bisogna ovviamente fare attenzione a non bagnarlo con eventuali schizzi d’acqua, a meno che non si possegga un modello resistente all’acqua.
Stufe alogene: più efficaci dei termoventilatori sono sicuramente le stufe alogene, le cui lampade ad incandescenza emettono calore più per irraggiamento che per convenzione, determinando un minore consumo di energia elettrica. Il calore è inoltre mantenuto, in genere, anche dopo aver staccato la spina di corrente. Una stufa alogena consuma, per riscaldare un ambiente di 30 mq, circa 800 w/h e 15 centesimi all’ora.
Radiatori elettrici ad olio: una soluzione sempre più popolare sche riscaldano in modo lento, ma uniforme e duraturo. Dato che l’olio all’interno dell’apparecchio è in grado di trattenere il calore molto a lungo, permettono un consumo di elettricità inferiore del 75% rispetto ai sistemi analizzati finora. Questi apparecchi, raggiunta la temperatura necessaria affinché si produca calore, si spengono automaticamente, per poi riaccendersi quando l’olio si raffredda.
Riscaldamento a pavimento elettrico: funziona grazie alla presenza di elementi conduttori (generalmente si tratta di tubi circolari o serpentine) che tramite l’energia elettrica si scaldano e irradiano il calore in maniera uniforme e abbastanza veloce. Il riscaldamento a pavimento diffonde il calore dal basso verso l’alto.
Riscaldamento elettrico a parete: in questo caso l’impianto sarà caratterizzato dalla presenza di pannelli a infrarossi in grado di irradiare calore in maniera molto veloce e scaldare l’ambiente.
Migliore riscaldamento elettrico a basso consumo
Vediamo quali sono i migliori riscaldamenti elettrici presenti sul mercato:
- Riscaldamento elettrico a pavimento: costituito da serpentine o tubi circolari in grado di resistere ad altissime temperature è in grado di scaldare gli ambienti in maniera uniforme e con tempi piuttosto veloci.
- Riscaldamenti svedesi: a differenza dei termoconvettori tradizionali che riscaldano per convenzione e arrivano a consumare 2000 watt per riscaldare 60 mq, le stufe elettriche svedesi di ultima generazione funzionano ad irraggiamento, senza bisogno di ventole. L’assenza di ventole fa sì che non si creino quei fastidiosi moti convettivi nell’aria che favoriscono la circolazione della polvere negli ambienti e la combustione di ossigeno (con conseguente inaridimento dell’aria).Questi apparecchi non richiedono opere murarie o collegamenti elettrici invasivi, funzionano a bassa temperatura e, provvisti di termostato proprio, si spengono in automatico, evitando inutili sprechi. Il calore prodotto non si stratifica nella parte alta della stanza ma scalda uniformemente l’ambiente.
Termoconvettori: in particolare è opportuno considerare i termoconvettori. Il termoconvettore è costituito da uno scambiatore di calore che utilizza un sistema di tubi a lamelle: a seconda del numero in dotazione dell’impianto la superficie di scambio con l’aria da riscaldare aumentaIl termoconvettore è basato sullo sfruttamento del principio fisico della risalita dell’aria calda: così il termoconvettore può sia essere alimentato da un sistema ad acqua, sia con la corrente elettrica, sia con combustibili (gas metano). - Pannello elettrico a infrarossi: come anticipato, la più innovativa tipologia di riscaldamento elettrico a basso consumo sono i pannelli radianti ad infrarossi, che producono calore grazie all’utilizzo di materiali innovativi quali la grafite o il carbonio. Il riscaldamento dell’ambiente avviene tramite il rilascio di radiazioni a raggi infrarossi, che si distribuiscono in maniera uniforme nell’ambiente e non vanno a riscaldare l’aria, privandola dell’umidità necessaria, ma le superfici che incontrano.
Climatizzatori inverter: minore dispendio di energia e minore impatto ambientale riguardano anche gli ultimi condizionatori inverter, che riscaldano anche meglio di quelli tradizionali. Se, infatti, un climatizzatore tradizionale consuma corrente elettrica per tutto il tempo in cui è acceso, un climatizzatore inverter eroga potenza (ed energia elettrica) in funzione della temperatura dell’ambiente che deve raffreddare o riscaldare. In pratica, all’atto dell’accensione, l’apparecchio va alla potenza massima per portare quanto prima l’ambiente alla temperatura desiderata. Quindi inizia a decrementare la potenza e mantiene la temperatura raggiunta impiegando solo il minimo necessario, facendo risparmiare fino ad oltre il 50% di energia rispetto ad un condizionatore a tecnologia on/off. In media, un climatizzatore inverter di Classe A, in termini di costo elettrico, arriva fino a un massimo di 178 euro all’anno, quindi circa 14-15 euro al mese.
Certamente, il concetto di “migliore apparecchio” è relativo all’uso che bisogna farne.
Per riscaldare ambienti poco frequentati è quasi inutile affrontare l’onerosa spesa per acquistare uno degli apparecchi di ultima generazione e ci si può accontentare di utilizzare, quando occorre, una tradizionale stufa a ventola.
Nel caso in cui si necessiti, invece, di riscaldare ambienti grandi e per molto tempo, le ultime tecnologie analizzate saranno certamente più appropriate.
Quale riscaldamento elettrico consuma meno?
Sicuramente la tipologia di riscaldamento elettrico che consuma di meno è il riscaldamento a pavimento elettrico.
Tale impianto può essere caratterizzato dalla presenza di conduttori ad acqua oppure può essere caratterizzato dalla presenza di conduttori totalmente elettrici dotati di cronotermostato.
In Conclusione, come risparmiare sul riscaldamento?
La prima cosa da fare consiste nell’informarsi circa la possibilità di installare dei termosifoni elettrici a basso consumo. In commercio ne esistono di diversi tipi. Generalmente hanno un costo più alto ma sicuramente potrebbe valerne la pena.
Inoltre se state cercando un modo per rendere più efficiente la vostra abitazione, in vista di un lavoro di ristrutturazione della casa o perchè ne state acquistando una, vi consigliamo di rivolgervi a qualche esperto per ottenere adeguati consigli.
Detrazioni e incentivi
Informatevi anche sugli eventuali incentivi e agevolazioni fiscali di cui potete usufruire per poter ottimizzare l’efficienza energetica della vostra casa!
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Buon proseguimento!
Credo di aver letto da qualche parte che pannelli ad infrarossi raggiungono una temperatura molto elevata.
Se li tocchi ti ustioni.
Ho capito bene?
Dovrei installarli in una casa in montagna di circa 60 mq.
Salve,
le consigliamo di leggere questa guida: https://www.likecasa.it/riscaldamento-a-infrarossi/1350
Saluti