Sanatoria Edilizia: Che Cos’è e Come si Chiede! Tempi e Costi delle Sanatorie Edilizie!

sanatoria_edilizia_quanto_costa

La sanatoria edilizia può essere definita come la procedura, tramite la quale si può rimediare ad un abuso edilizio.

Può capitare che, a seconda delle situazioni, non si tenga presente il piano urbanistico del Comune in cui si decide di costruire.

Oppure, quando si iniziano i lavori, non si richiede il permesso di costruire o la SCIA.

In tutte queste situazioni la costruzione che realizzi è abusiva.

Con la sanatoria edilizia può regolarizzare ciò che hai fatto.

Ma come funziona e qual è la procedura da mettere in atto nei dettagli, per riuscire a metterti in regola?

Te lo spieghiamo attraverso questa guida.

Iniziamo!

Sanatoria edilizia: cos’è

La sanatoria edilizia è una procedura tramite cui si normalizza un abuso e vengono così annullate anche le sanzioni che eventualmente si devono pagare per aver commesso un abuso edilizio.

Se per esempio hai realizzato una costruzione, senza chiedere l’autorizzazione comunale, ti ritrovi in presenza di un’opera abusiva.

I limiti entro i quali si può richiedere la sanatoria

Puoi chiedere quindi la sanatoria e, se questa resta comunque entro i limiti dei requisiti urbanistici previsti dalle norme, la costruzione può essere resa regolare.

Naturalmente ci sono sempre dei limiti alla regolarizzazione, perché comunque una costruzione deve sempre rispettare alcuni requisiti fondamentali, come le norme igieniche o le norme antisismiche.

Ci sono da rispettare anche le leggi sulla sicurezza e le norme che riguardano l’impatto ambientale.

A questo proposito infatti possiamo dire che la sanatoria edilizia permette di regolarizzare soltanto gli abusi formali, ma sicuramente non può rendere regolari gli abusi di fatto, secondo ciò che stabilisce la legge numero 47/85.

Come si fa una sanatoria

Ma passiamo all’atto pratico e vediamo come fare una sanatoria edilizia.

Intanto bisogna rispettare un requisito fondamentale per poter effettuare questa richiesta, ovvero che il lavoro eseguito abusivamente risponda al criterio della doppia conformità, alla disciplina urbanistica e a quella edilizia.

Facciamo un esempio per rendere più chiaro ciò che vogliamo dire.

Mettiamo il caso, ad esempio, che fai un lavoro in casa e decidi di ampliare i metri quadrati a disposizione, però non richiedi l’autorizzazione al Comune.

Dopo qualche tempo, anche per esempio in seguito alla possibilità di vendere la casa, devi richiedere un permesso in sanatoria.

Quest’ultimo sarà concesso soltanto se il piano regolatore urbanistico dà la possibilità di ampliare i metri quadrati.

Il proprietario dell’immobile, ma anche il responsabile dell’abuso, quindi il costruttore o il direttore dei lavori, deve presentare un’apposita domanda al Comune.

Per non pagare le sanzioni si dovrebbe agire entro 90 giorni dal momento in cui si accerta che sia stato commesso un atto illecito.

Si presenta un’istanza al Comune e quest’ultimo ha il tempo di 60 giorni per dare un parere su ciò che riguarda la richiesta.

Chi si occupa della sanatoria edilizia

L’istanza che devi presentare al Comune deve essere redatta da un tecnico competente, come un geometra, un ingegnere o un architetto.

Entro 60 giorni il responsabile dell’ufficio comunale dà un parere di accoglienza o di respingimento della richiesta.

Se la sanatoria non viene accolta, si dovrebbe passare alla demolizione delle parti che non sono conformi alle norme.

Tuttavia c’è un’altra possibilità per evitare la demolizione, impugnando la richiesta che viene respinta e rivolgendosi al giudice amministrativo.

Sanatoria edilizia parziale

Si può fare una sanatoria edilizia parziale?

A questo proposito possiamo esaminare ciò che ha stabilito sull’argomento una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Con la sentenza numero 5820 del 15 febbraio di quest’anno la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso che era stato presentato per l’annullamento di un’istanza di demolizione per dei lavori che erano stati realizzati senza rispettare le prescrizioni dell’ufficio tecnico comunale.

Secondo ciò che aveva affermato la Corte di Appello, bisognava procedere alla demolizione dell’opera abusiva entro 90 giorni.

L’ufficio tecnico comunale aveva stabilito delle prescrizioni che erano state rispettate soltanto in parte.

In particolare le prescrizioni riguardavano il materiale utilizzato per il rivestimento del tetto e gli infissi e poi la tinteggiatura delle facciate.

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso perché ha ritenuto non ammissibile il rilascio di una concessione in sanatoria che riguarda soltanto parte degli interventi realizzati.

Infatti la Cassazione ha ritenuto che tutto ciò contrasta con gli elementi fondamentali dell’accertamento di conformità.

Tempi

Per la sanatoria edilizia i tempi quali sono?

Le tempistiche sono indicate dalle norme, per evitare di incorrere in lungaggini di qualsiasi tipo.

Per mettersi in regola e quindi avere il permesso di costruire occorre aspettare un massimo di 90 giorni.

Se si devono mettere in atto delle integrazioni, il termine si allunga di altri 15 giorni.

Per richiedere la SCIA, sempre nell’ambito della sanatoria edilizia, il termine è di 60 giorni.

Trascorso questo periodo, se il Comune non si pronuncia, si intende la pratica rifiutata nel principio di silenzio-diniego.

È sempre consigliabile fare anche una variazione catastale, che comunque cade in prescrizione dopo i cinque anni.

È opportuno comunque provvedere nei termini stabiliti, per evitare altri inconvenienti.

Bisogna provvedere anche all’iscrizione al Catasto, se si tratta di un immobile di nuova costruzione, provvedendo a dotarsi di segnalazione certificata di agibilità.

Sanatoria edilizia: costi

Una sanatoria edilizia quanto costa?

Vediamo di spiegare quali sono per la sanatoria edilizia i costi, tenendo conto anche del costo della pratica per la sanatoria edilizia.

Considera in particolare le voci di spesa che si dividono in due principali.

  1. Una è costituita dall’onorario che devi pagare al professionista che si occupa di mettere a punto la richiesta di sanatoria.
  2. L’altra voce di spesa è rappresentata dal pagamento delle sanzioni per regolarizzare l’abuso.

La parcella del professionista può andare dai 500 ai 1.500 euro e i costi possono variare in base alla complessità della sanatoria da attuare.

Per ciò che concerne invece le sanzioni, esse dipendono dal tipo di abuso che si è commesso.

Per regolarizzare e sanare opere interne agli immobili, generalmente è prevista una multa fissa di 1.000 euro.

Per quanto riguarda invece le opere di realizzazione esterna agli immobili, la sanzione minima corrisponde a 516 euro.

Via via aumenta il costo tenendo conto della gravità dell’abuso che è stato commesso.

Adesso ne saprai di più sulla sanatoria edilizia e sarai più consapevole su come muoverti nel caso tu voglia regolarizzare un abuso che è stato commesso nel tuo immobile.

Il caso dei vecchi abusi edilizi

Alle volte ci si trova alle prese con vecchi abusi edilizi e non si sa cosa fare e signora a cosa si può andare incontro.

Essere ben informati, soprattutto in situazioni come queste è fondamentale.

La procedura che viene attuata nel caso di vecchi abusi edilizi non va sottovalutata.

Puoi trovare molte informazioni utili in questa guida specifica che abbiamo appositamente preparato: Sanatoria Vecchi Abusi Edilizi: A Chi Tocca Pagare, Quali Sono i Costi e Come Chiedere la Sanatoria Edilizia!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here