Il Superbonus, specialmente nella sua formula al 110%, ha ottenuto e continua ad avere l’attenzione di molti.
Molti sono i soggetti nel nostro Paese che hanno intenzione di approfittare di questa agevolazione, per riuscire a mettere a punto degli interventi nelle proprie abitazioni, in modo da provvedere a contribuire all’efficienza energetica.
In molti credono in questa misura e si stanno moltiplicando le domande di chi richiede di poter avere degli interventi negli immobili di proprietà, per riuscire a migliorarli.
L’obiettivo, che era quello di provvedere ad un rifacimento generale del sistema edilizio in Italia, per portarlo a standard più elevati, pare pienamente raggiunto, anche se ancora continuano a permanere dei dubbi che riguardano alcune disposizioni e alcuni criteri stabiliti proprio per l’erogazione del contributo economico.
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Che cosa accade per alcune categorie catastali?
Alcune perplessità si sono manifestate riguardo alla regola che escluderebbe dall’accesso al Superbonus le abitazioni che appartengono a determinate categorie catastali.
In particolare si sta discutendo a lungo delle opportunità che sono riservate in questo senso agli immobili che fanno parte delle categorie A1, A8 e A9.
Nell’ultimo caso tra l’altro stanno suscitando parecchie discussioni gli interventi presso immobili non aperti al pubblico.
Anche riguardo alla categoria A1 ci sono stati molti dubbi, immobili considerati di lusso e presenti in molte città del nostro territorio.
Quindi questo vuol dire che non si può avere accesso al Superbonus nel condominio, nemmeno per quanto riguarda le parti comuni?
La risposta dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha risposto a quest’ultimo punto con una FAQ specifica, che ha pubblicato sul suo sito ufficiale.
È stata molto diretta e chiara nel mettere in evidenza che coloro che detengono unità immobiliari che appartengono alle categorie catastali A1, A8 e A9 possono comunque accedere alle agevolazioni economiche rientranti nel Superbonus al 110% per interventi che vengono realizzati sulle parti comuni dell’edificio condominiale.
Naturalmente il parere dell’Agenzia delle Entrate non è passato inosservato, perché, come abbiamo specificato precedentemente, in merito a questa disposizione c’erano parecchi dubbi.
Inoltre è un caso che veramente può interessare molti contribuenti che hanno la necessità e la volontà di ricorrere agli interventi, beneficiando dei contributi del Superbonus.
Ecco perché da più parti, per esempio da Confedilizia, arriva la richiesta sul fatto che la disposizione possa essere più in evidenza e non rimanga soltanto come una FAQ pubblicata all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate.
La questione delle unità immobiliari non aperte al pubblico
Resta comunque aperta la questione soprattutto relativa alla categoria catastale A9, per quanto riguarda gli immobili non aperti al pubblico.
A questo proposito e per altre sottigliezze la norma resta piuttosto confusa.
Infatti non dobbiamo dimenticare che il comma 15 bis dell’articolo 119 del Decreto Rilancio continua ad insistere su questo punto e continua a mettere in evidenza come per gli immobili appartenenti alle categorie A1, A8 e A9 (per gli immobili non aperti al pubblico) si debbano individuare degli interventi trainati e trainanti, facendo un’opportuna distinzione.
Insomma i dubbi continuano a persistere nonostante la risposta sia arrivata direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Per questo per esempio da più parti è arrivata una richiesta specifica che possa eliminare ogni forma di perplessità.
In particolare, secondo Confedilizia, per risolvere totalmente la questione, bisognerebbe rivedere il comma 15 bis dell’articolo 119 del DL Rilancio, per eliminare completamente questa esclusione che genererebbe soltanto altri dubbi.
Sicuramente la questione sarà affrontata al più presto, anche perché da parte dei contribuenti continua a rimanere molto alto l’interesse nei confronti della possibilità di usufruire del Superbonus al 110% anche per le parti comuni degli edifici condominiali, nonostante l’appartenenza alle categorie catastali che abbiamo nominato precedentemente, ovvero A1, A8 e A9.
Secondo me è una cosa assurda che il bonus del 110% sia esteso a seconde case ma chi possiede un immobile a/1 o a/8 non possa goderne
Concordo pienamente. Non ha alcun senso che chi possiede 20 (VENTI) appartamenti in categoria A7 possa beneficiare del superbonus 110% mentre chi ne possiede UNO SOLO in categoria A8 ne sia escluso. Il governo ha semplicemente voluto portare avanti “UNA BANDIERA”, “UN PRINCIPIO DI SINISTRA” secondo cui chi possiede un immobile A8 “è ricco” e non deve ricevere agevolazioni fiscali dimenticando che le categorie A8 PAGANO L’IMU ANCHE COME PRIMA CASA. A questo punto mi auguro che il prossimo governo abbia a cuore l’economia reale e non quella “di principio” e favorisca una agevolazione fiscale, magari inferiore al 110%, ma allargata a tutte le categorie catastali civili e industriali.
Sono pienente d’accordo; se l’intento della normativa è quello di far riprendere l’edilizia, e quindi il lavoro, perché discriminare gli immobili? Per punire i proprietari che hanno 1 casa più importante che viene tartassata in tutti i modi?
Anche io sono proprio arrabbiata, deve essere rivista la normativa perché è veramente ingiusta.
Sugli immobili storici ci sono doveri da parte dei proprietari e tanti vincoli sull’uso e sulla vendita nonché tasse elevatissime ingiuste. Devono essere ripristinate le normative al riguardo che c’erano prima del 2012. Ma l’associazione Dimore Storiche si sta adoperando per questo?
Ma quali sono le parti comuni condominiali di una villa accatastata A8?
Salve,
la news tratta il tema del superbonus in riferimento a 3 categorie catastali ossia A1-A8-A9.
Quando si parla di parti comuni si fa riferimento agli A1.
Saluti