La Tari, comunemente conosciuta come tassa sui rifiuti, è un’imposta che devono pagare tutti coloro i quali sono in possesso a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso che potenzialmente possono produrre rifiuti urbani.
Il pagamento della Tari è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’imposta è determinata dai comuni di riferimento e può variare da zona a zona.
Il tributo si compone di una parte fissa, corrispondente al costo del servizio, determinata secondo la superficie dell’abitazione e da una parte variabile, che deve essere proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti.
Com’è immaginabile anche per quanto concerne la Tari sono previsti casi di esenzione o di riduzione di quanto dovuto.
Tari: come ottenere l’esenzione
La Tari come la maggior parte delle imposte prevede alcuni casi di esenzione. Sono comprensibilmente esenti dal pagamento i locali e le aree inutilizzabili, poiché non possono produrre rifiuti.
Per rientrare in questa particolare categoria è necessario che l’inutilizzabilità sia verificabile oggettivamente. Questo può avvenire se l’immobile in questione non è dotato di collegamenti alla rete elettrica, idrica e fognaria.
La Tari può non essere pagata se la casa o il locale risulti inagibile o inabitabile. Nel caso in cui il locale sia attrezzato con allacciamenti di vario tipo è tassabile, anche se di fatto è inutilizzato anche solo per parte dell’anno.
Sono esenti dal pagamento dell’imposta sui rifiuti, inoltre, i locali e aree condominiali, cioè le parti del condominio che non sono utilizzate in via esclusiva come ad esempio l’androne e le scale di un palazzo. Le cantine, i sottotetti, le terrazze e i balconi perchè non possono produrre spazzatura in maniera autonoma.
Per richiedere l’esenzione o la riduzione dalla Tari è possibile fare richiesta al comune di riferimento. Esistono ovviamente diverse moduli per richiedere esenzioni, sconti o riduzioni, disponibili generalmente all’interno del sito web dell’Ente di riferimeno.