Ormai tutti gli italiani hanno familiarizzato con la Tari ovvero la tassa sui rifiuti. Quest’ultima, secondo il primo rapporto dell’Osservatorio tasse locali di Confcommercio dedicato alla raccolta e all’analisi di dati e informazioni sull’intero territorio relative alla Tari pagata da cittadini e imprese del terziario, è aumentata di oltre il 70% negli ultimi 8 anni.
La Tari è in continua crescita dal momento della sua istituzione, nel 2017 è arrivata complessivamente a 9,3 miliardi di euro facendo segnare un incremento superiore al 70% nonostante una significativa riduzione della produzione dei rifiuti.
Tari: i dati dal 2010 ad oggi
Secondo l’Osservatorio tasse locali di Confcommercio la Tari per quanto concerne le imprese del terziario ha subito oscillazioni molto importanti, ovviamente verso l’alto. Il dato, che è similare a quella relativo alle abitazioni, è dovuto anche al fatto che ben il 62% dei comuni registra registra una spesa superiore rispetto ai propri fabbisogni.
In molti casi le imprese pagano costi per un servizio mai erogato o per il mancato riconoscimento della stagionalità delle attività. Nel primo caso, ad esempio a Roma, un distributore di carburante di 300 metri quadri paga 2.700 euro, mentre l’importo corretto dovrebbe essere di 500 euro.
La cattiva gestione dei comuni, i continui problemi nella consegna dei bollettini, la lentezza nel evadere le richieste di rimborso, sono problemi da risolvere necessariamente se si intende far funzionare con precisione il sistema di pagamento della Tari ed evitare che continuino gli aumenti.