L’epidemia di coronavirus e il conseguente lockdown nel nostro Paese non potevano non avere ricadute sul settore immobiliare.
Naturalmente bisogna considerare che il settore della compravendita di immobili, così come pure quello delle locazioni, rientra perfettamente all’interno di un sistema economico i cui effetti in termini di crisi si sono fatti sentire proprio per lo stop per tutti gli eventi legati all’emergenza sanitaria.
Ci sono molti dati che si riferiscono al collegamento fra il lockdown e il settore immobiliare.
Sono dati tutti molto interessanti, che ci mostrano una situazione ricca di mille sfaccettature differenti.
Nel frattempo le indagini cominciano a vertere anche sui risultati che si sono raggiunti in questo settore dopo il lockdown.
Anche questi sono dati da non sottovalutare, perché ci mostrano una situazione che a molti potrà sembrare paradossale e che pure comunque trova la sua ragion d’essere.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Cosa ci mostrano i numeri sulla domanda dei mutui dopo il lockdown
A questo proposito non possiamo fare a meno di citare i dati che ci arrivano direttamente dall’indagine svolta da Mutuisupermarket.it e dalla Centrale Rischi del Crif.
Questi dati sono molto evidenti, perché mettono in risalto il fatto che c’è una ripresa della domanda nei confronti dei mutui, dopo lo stop determinato dal lockdown.
Tuttavia, nonostante questa sia una tendenza parecchio in vigore, non è stata accompagnata da un ribasso per quanto riguarda i prezzi delle case.
Le ricerche su questi cambiamenti hanno messo in evidenza che, dopo il crollo della domanda di credito ipotecario, fenomeno che si è registrato soprattutto durante i mesi del lockdown, adesso si mostra una ripresa del settore.
Infatti si ha un aumento del 13,3% rispetto allo stesso periodo in riferimento all’anno scorso.
Questo però non vuol dire, come abbiamo già specificato, che ci sia stato un adeguamento per quanto riguarda il prezzo delle case in vendita.
Sembra che i due fattori continuino a rimanere slegati.
I prezzi delle case sembrano attestarsi più sulla stabilità, infatti sono soltanto pochi i cambiamenti in termini percentuali che sono visibili.
I motivi della stabilità dei prezzi delle case
Ci sono molti fattori che influenzano questa marcata stabilità nei prezzi della compravendita.
Infatti per esempio gli esperti evidenziano come molte trattative sulla compravendita degli immobili siano state già portate avanti prima del lockdown.
Proprio per questo motivo è difficile ritrattare le condizioni che già erano state pattuite.
Già all’inizio del 2020, secondo gli esperti del settore, i prezzi delle case erano al minimo.
Quindi c’è una certa stabilità anche perché è difficile che da questi dati si possa scendere ancora di più.
Molto interessante è osservare anche il dato relativo alla differenza dei prezzi delle case già edificate, che salgono più rispetto al costo delle case nuove.
Infatti proprio relativamente ai prezzi delle case già costruite, è emerso che nel secondo trimestre del 2020 questi prezzi sono cresciuti del 4,3%.
Più lenta, anche se pur c’è stata, la crescita per i prezzi degli immobili nuovi, che hanno segnalato un incremento del 3,7%.
Le compravendite immobiliari sono in calo
Una situazione insomma molto particolare quella che si sta evidenziando nel settore immobiliare dopo il lockdown.
Infatti gli ultimi dati sulle compravendite evidenziano una situazione di stallo, se non di calo, visto che i dati relativi al primo trimestre dell’anno si attestano sul -15,5%.
Nei mesi di gennaio e di febbraio le attività notarili relative alla compravendita degli immobili si sono sempre svolte con regolarità, ma sicuramente, per chi voglia fare delle previsioni, considerata la crisi economica che è seguita alla diffusione dell’epidemia, si può stimare che a fine anno il calo delle compravendite sarà di circa il 20%.
Rimane comunque molto forte l’interesse per la surroga del mutuo, che, nella maggioranza dei casi, avviene a tasso fisso.