Vendere casa acquistata in edilizia convenzionata è spesso una questione da risolvere per diversi proprietari.
Infatti non bisogna dimenticare che un immobile di questo genere deve rispondere comunque a dei vincoli e a delle precise norme che devono essere rispettate.
Vendere casa in edilizia convenzionata potrebbe sembrare semplice, ma ci sono degli obblighi di cui devi essere consapevole prima di recarti dal notaio o prima di rivolgerti ad un’agenzia immobiliare.
Abbiamo strutturato una guida che ti spiega come vendere casa acquistata in edilizia convenzionata, in modo che tu possa saperne di più a questo riguardo.
In Questo Articolo ti Parliamo di:
Che cos’è l’edilizia convenzionata
Prima di spiegarti come vendere una casa in edilizia convenzionata ci teniamo a mettere in evidenza brevemente che cos’è l’edilizia convenzionata.
L’edilizia convenzionata è una forma di edilizia popolare che si rivolge soprattutto alle famiglie a basso reddito, le quali hanno la possibilità di acquistare immobili a prezzi vantaggiosi.
Il costruttore riceve dei supporti da parte del Comune e per questo può vendere a prezzi più bassi favorendo l’edilizia convenzionata.
Per maggiori informazioni sull’edilizia convenzionata vai qui.
Come funziona la vendita di una casa acquistata in edilizia convenzionata
Ma come vendere casa in edilizia convenzionata?
Prima di procedere al processo di compravendita, dovresti prendere alcuni accorgimenti:
- Occorre presso l’ufficio tecnico del Comune e sapere quali sono i vincoli che devono essere rispettati
- Informarsi anche sulle convenzioni e sul prezzo imposto dall’edilizia convenzionata, che possono variare da Comune a Comune, perché le convenzioni di ogni amministrazione comunale possono essere differenti
Quindi è importante avere con te il documento in cui sono spiegati tutti i termini della convenzione, per poter così comprendere più da vicino come procedere nella vendita dell’immobile.
La possibilità di svincolarsi dalla convenzione
Tieni presente che in alcune circostanze è possibile anche svincolarsi dalla convenzione.
In questo caso vendere casa acquistata in edilizia convenzionata diventa più facile.
In pratica il Comune stabilisce una somma di denaro da pagare per ottenere lo svincolamento.
Anche in questo ambito comunque ci sono delle accortezze a cui badare:
- Conviene effettuare un’analisi di mercato, per riuscire a capire a quanto ammonti il prezzo attuale di riferimento
- E’ meglio considerare i costi che sono da sostenere per un possibile svincolo
Se risulta conveniente lo svincolamento, puoi rivolgerti al Comune per ottenerne l’approvazione.
5 vincoli da rispettare se vuoi vendere casa in edilizia convenzionate
Abbiamo parlato tanto di vincoli imposti dal Comune e dalle convenzioni.
Vediamo adesso di che cosa precisamente si tratta, in modo da riuscire a comprendere a che cosa si deve attenere quando si tratta di vendere casa acquistata in edilizia convenzionata.
Secondo le norme, infatti, sussistono dei vincoli sia per i venditori che per gli acquirenti.
- Obbligo di residenza per chi compra nello stesso comune
- Si può vendere dopo cinque anni (a meno che gli accordi con il comune siano differenti)
- Non si può possedere una seconda casa
- Vincoli sui prezzi di vendita e di affitto: Ci sono dei vincoli anche che riguardano il prezzo imposto, perché il prezzo massimo viene stabilito dal Comune e non puoi vendere l’immobile ad un prezzo di mercato.
- Si può vendere solo ad un target di acquirenti specifico: l’acquisto di una prima casa in edilizia convenzionata non può essere messo a disposizione di tutti, ma soltanto alle famiglie meno abbienti.
Il Comune ha dei doveri molto importanti anch’esso, perché deve stabilire il prezzo massimo e deve decidere se vuole esercitare il diritto di prelazione.
Inoltre l’amministrazione comunale, in base all’accordo raggiunto con il proprietario, deve stabilire dopo quanto tempo sia possibile vendere e quali sono tutti gli altri criteri che gli acquirenti devono soddisfare per poter procedere all’acquisto.
Quanto dura il vincolo dell’edilizia convenzionata
Generalmente i termini sono di 99 anni.
Scaduto il termine si rinnova per un periodo di tempo identico.
La convenzione edilizia viene sempre stipulata dal Comune. Pertanto quando si vogliono avere notizie o informazioni aggiuntive basta rivolgersi allo sportello specifico del comune di riferimento.
Vantaggi
Le case convenzionate sono realizzate appositamente per favorire le famiglie meno abbienti.
Quindi vendere casa acquistata in edilizia convenzionata può essere un modo anche per aiutare le famiglie a basso reddito a possedere una prima casa.
La convenzione con il Comune rappresenta generalmente un punto di riferimento, per stabilire quei parametri che altrimenti non potrebbero essere adottati per il processo di compravendita.
Rischi
Devi stare molto attento quando vuoi procedere a vendere una casa acquistata in edilizia convenzionata.
Infatti devi rispettare quelle norme che impongono dei prezzi calmierati in accordo con il Comune e devi rispettare anche tutti gli altri vincoli che di solito rientrano in questo contesto.
Se non rispetti tutte queste condizioni, può accadere che il contratto nel tempo venga dichiarato nullo.
Certamente il rischio è quello che i troppi vincoli imposti possano rendere difficoltosa la vendita di un immobile di questo tipo.
Consigli
Se vuoi vendere casa acquistata in edilizia convenzionata, ti consigliamo di procedere con molta prudenza e di rispettare tutte le norme.
Infatti le convenzioni con i Comuni possono essere di due tipologie: possono seguire un piano di edilizia economico popolare indicato con la sigla PEEP e in questo caso il punto di riferimento è la legge numero 865 del 1971; possono fondarsi sulla riduzione del contributo concessorio, secondo ciò che prevede la cosiddetta Legge Bucalossi.
Anch’essa ha la funzione di stabilire i vincoli di cui abbiamo parlato precedentemente.
Al limite se vuoi, se lo giudichi conveniente, puoi anche togliere il vincolo facendone richiesta al Comune, come ti abbiamo spiegato precedentemente.
Per esempio può capitare, volendo citare un caso specifico, che una famiglia si trovi costretta a trasferirsi per motivi di lavoro.
Quando la distanza del trasferimento è superiore ai 50 chilometri dall’abitazione, allora sicuramente il Comune darà il nulla osta per poter vendere l’immobile.
Le stesse condizioni che danno diritto ad ottenere il permesso di vendita possono consistere in gravi motivi di salute di un componente del nucleo familiare con la necessità di dare assistenza ad un familiare o al contrario di riceverla.
Inoltre anche quando una famiglia si ritrova a vivere grosse difficoltà economiche si hanno delle opportunità in più che vale la pena considerare, sempre facendo riferimento per informazioni all’ufficio tecnico del Comune.
Se voglio riscattare il terreno per poi vendere l’immobile, se nel frattempo ho acquistato altra casa in altro comune dove intendo trasferirmi e risiedere ,cosa devo fare?Ci sono obblighi?
Salve,
presti molta attenzione alle tasse a seconda che si tratti di prima o seconda casa.
Le consigliamo di leggere: https://www.likecasa.it/tasse-acquisto-prima-casa/4407
Saluti